In questi giorni tanti, tra amici e conoscenti, mi stanno chiedendo delucidazioni in merito alla cosiddetta duplicazione della tariffa TARI. Un problema che sta avendo grande risalto sui media nazionali.

Per questo motivo ho ritenuto utile, oltre a rispondere direttamente, anche di approfittare di questo blog, per offrire un piccolo contributo ai cittadini.

Innanzitutto occorre precisare che la questione non riguarderebbe le utenze non domestiche (negozi, uffici, opifici ecc.), bensì esclusivamente quelle domestiche. Tra queste ultime – utenze domestiche – solo quelle che hanno delle pertinenze, come ad esempio un box auto.

La ragione risiede nel fatto che il disguido che si è venuto a creare attiene solo alla componente variabile della tariffa.

Orbene, a differenze che per le utenze non domestiche, per le utenze domestiche la componente variabile non tiene conto delle superfici degli immobili. Si calcola infatti in funzione del nucleo familiare.

Fatta questa doverosa e preliminare precisazione, posso tranquillamente aggiungere che, alla luce delle bollette visionate, da Meta a Sorrento nessun Comune è incorso in questo marchiano errore.

Per vero, i Comune di Piano di Sorrento e Sant’Agnello utilizzano un software abbastanza semplice, per cui nemmeno potrebbe verificarsi l’inconveniente.

Infatti, nell’allegato alla bolletta si può agevolmente verificare che la superficie dell’immobile viene considerata in maniera unitaria, compresa cioè delle eventuali pertinenze. A Meta e a Sorrento invece vengono diversificate le due voci (ad esempio appartamento A3 mq 70 e box C6 25 mq). Accanto alla prima voce troverete la parte di tariffa fissa in funzione dei metri quadri (nel nostro caso 70) e la parte variabile in funzione del nucleo. Accanto alla seconda, invece, troverete la parte di tariffa fissa in funzione dei metri quadri (nel nostro caso 25 mq), ma accanto alla voce parte variabile troverete correttamente 0.

In quei Comuni che invece hanno duplicato la tariffa, troverete nuovamente l’importo relativo alla quota variabile sia accanto all’immobile principale, sia accanto alla pertinenza. Di qui la duplicazione.

Nella speranza di aver fornito un utile chiarimento ai lettori, colgo l’occasione per evidenziare che alcuno dei Comuni da me citati ha però ritenuto opportuno rassicurare i propri cittadini sulla vicenda che tanto risalto sta avendo.

Magari accanto alle consuete comunicazioni riguardanti convegni, sagre e commemorazioni un intervento simile, anche solo all’albo pretorio, sarebbe stato senz’altro gradito all’utenza.

Questa ultima, però, è solo una mia considerazione, che potrete anche far a meno di leggere!

Anna Iaccarino