Rischioso parlare di Edo.

Si corre il rischio, grandissimo, di cadere nella banalità.

Nell’insopportabile ” formalismo di facciata”, quel “formalismo di facciata” che ha sempre rifiutato.
Fino alla fine.

Eppure in quel manifesto funebre, c’è il suo DNA.

Il suo testamento morale per la famiglia, gli amici e… quanti (tanti), non conoscendolo, hanno scoperto un uomo con gli ” attributi.

Per questo ci piaceva.

Una persona con la schiena dritta, fatta da sola, le sue idee, ma aperto al confronto, senza mai venire meno ai sui principi e valori, ai quali non derogava mai, coerente fino a diventare ” antipatico”.

Un’intransigenza fondata sulla convinzione che la vera SFIDA, la vera RIVOLUZIONE, sia nella presa di coscienza del cittadino di non essere servo. Di non piegarsi alle logiche di sopraffazione e collusione col potere, sia esso politico o economico o, peggio ancora, di entrambi.

La politica intesa come spirito di servizio, senza chiedere nulla in cambio.

Emblematica e forte, la grinta e la passione che lo ha contraddistinto quando decise di candidarsi nella lista IN PRIMO …PIANO, con il sottoscritto candidato sindaco.

In quel contesto emerse ancora di più la sua personalità, anche di brillante uomo di sport. La sua non fu una campagna elettorale personale, ma basata sul gioco di gruppo, di una idea.

I nomi, le preferenze venivano dopo, il progetto prima di tutto.

Troppo presto è andato via, in punta di piedi, con il suo stile.

Ci mancherai, ma hai tracciato una strada, tocca a noi percorrerla… ciao Edo.

Giovanni Iaccarino