Quello emerso nella prima seduta del Consiglio comunale di ieri è un Giuseppe Tito che riesce ad uscire ancora più forte di quello venuto fuori dalle urne.

Autorevole ed autoritario, ha messo a tacere tutti: maggioranza e persino opposizione.

Sì, opposizione.

A partire dal rappresentante del Movimento 5 Stelle Domenico Lusciano che, in maniera timida e maldestra, all’atto della convalida degli eletti provava a sollevare le incompatibilità del Consigliere di Un’Altra Meta c’è Tonino Russo e di quella di qualche componente della maggioranza che nemmeno citava.

Immediata arrivava la replica stizzita del Primo cittadino che gli faceva capire che non era aria. Che di fronte al centinaio di cittadini accorsi per la prima di quelle cose non se ne discuteva. Lusciano incassava, chinava il capo ed obbediva. Ci mancava solo che si metteva in castigo da solo dietro alla lavagna.

Convalidati tutti.

Dopo il giuramento toccava al leader di Un’Altra Meta, Tony Cocorullo, a provare a mettere un po’ di brio. Il suo intervento falco-colombista, però, faceva capire che al massimo Un’Altra Meta ci sarà, ma che ieri sera non era il caso esserci.

Tutti pensavano che i mugugni e mal di pancia del pre-Consiglio sarebbero emersi, almeno in parte, dopo la lettura ufficiale dei componenti della Giunta.

Macché!

Zitti e mosca.

Roberto Porzio rideva e scherzava con il suo “compagno di banco”, ironia della sorte quel Massimo Starita che lo aveva appena scalzato nell’Esecutivo. Pasquale Cacace, orfano del suo ruolo di vice-Sindaco, ascoltava semi-mummificato prima l’intervento alla libro Cuore di Tito e poi quello alla libro Cuore 2.0 della neo vice Rosanna Testa.

Angela Aiello, la più umiliata di tutti, non contenta di aver piazzato non uno, ma ben due uomini invisibili, a momenti sedeva in braccio alla Balzano pur di non finire gomito a gomito con la sua rivale. Sguardo assente, simulava persino un applauso strofinato alle parole della Testa.

Consapevole, la Aiello, che i suoi 1 e 200 voti sono già un ricordo. Da ieri in quel Consiglio lei vale uno: uno come tutti gli altri. Tito glielo ha fatto capire, a lei come… a tutti gli altri.

Tutti a casa e giù con gli applausi del Popolo di Tito.

j.p.