La SLEM srl si è aggiudicata l’appalto mensa scolastica presso il Comune di Meta per gli anni scolastici 2017/18, 2018/19 e 2019/20.

A questo punto starete pensando:

“‘A Talepiano e questo lo sapevamo già. Lo hanno scritto tutti. Arrivate in ritardo”.

Avete ragione, ma questa non è la notizia che vi daremo. Noi abbiamo aspettato qualche giorno perché ci piace andare oltre.

Spulciare.

Allora lo faremo partendo proprio dall’atto finale di questa incredibile telenovela che ha tenuto con il fiato sospeso decine e decine di famiglie metesi.

Partiremo dalla determina numero 515 del 20 ottobre scorso

Essa ci dice che la SLEM srl si è aggiudicata l’appalto offrendo un ribasso del 15%. Di poco inferiore a quello offerto dall’altra concorrente, la Global service srl di Napoli che si era spinta sino al 17,53%.

A spuntarla è stata poi comunque la SLEM srl in virtù di una migliore offerta tecnica. Già perché questa volta non valeva solo l’offerta economica più bassa.

Tradotto in soldoni significa che il prezzo sarà pari ad € 319.306,93 che includendo  IVA ed oneri vari diventano € 332.079,21. Ovviamente per tre anni.

Il prezzo iniziale, invece, quello posto a base d’asta dal Comune era di € 371.287,13, che diventavano € 390.000,00 con IVA ed oneri vari.

Come ci si arriva a questo importo, intendiamo quello stabilito dal Comune, lo si capisce poi consultando un’altra determina: la 417 del 31 agosto 2017.

Qui viene chiarito che ciascun pasto avrà un costo a base d’asta pari ad € 3,80 netti, a cui vanno aggiunti 0,038 quali oneri per la sicurezza e l’IVA pari al 4%.

Ora mettiamo da parte gli atti ufficiali ed impugniamo una banalissima calcolatrice

Digitiamo le seguenti operazioni:

  • 371.287,13 (il costo netto a base d’asta)/3 (gli anni del servizio) = 123.762,38 (il costo annuo del servizio)
  • 123.762,38 (costo annuo del servizio)/ 3,80 (costo netto di ciascun pasto) = 32.569,05 (il numero di pasti presuntivamente serviti in un anno)

Resettiamo tutto e ricominciamo con un altro calcolo:

  • 319.306,93 (il costo netto offerto dalla ditta a seguito del ribasso)/3 (gli anni del servizio) = 106.435,64 (il costo netto annuo del servizio in base all’offerta della ditta)
  • 106.435,64 (il costo netto annuo del servizio in base all’offerta della ditta)/ 32.569,05 (il numero di pasti presuntivamente serviti in un anno) = 3,27 (costo netto di ciascun pasto in base all’offerta della ditta).

A questo dato (€ 3,27) dobbiamo aggiungere gli oneri per la sicurezza, che restano 0,038 a pasto e quindi arriviamo a 3,31 euro e l’IVA al 4% (0,13 centesimi di euro).

Ciascun pasto costerà complessivamente € 3,44.

Posiamo la calcolatrice e dirigiamoci sul sito del Comune

Troviamo un avviso che spiega che sono in distribuzione i ticket mensa. Ciascun biglietto costerà 3 euro.

Sapete cosa significa?

Che l’87,21% del costo della mensa sarà a carico delle famiglie.

Va bene così, vuol dire che a Meta se lo possono permettere.

Il lavoro però non finisce qui.

A noi piace viaggiare nel tempo. Andare a vedere cosa accadeva negli anni scorsi.

Determina numero 368 del 4 settembre 2014

Con questo atto si procedeva all’approvazione del bando di gara per il servizio mensa relativo agli anni 2014/2015 e 2015/2016.

Saltiamo tutta la fase dei conteggi ed arriviamo direttamente al sodo.

Ciascun pasto veniva messo a bando per l’importo netto di € 4,38, più gli oneri per la sicurezza pari a 0,04 centesimi di euro e più l’IVA sempre al 4%. Totale complessivo € 4,60.

Questo però era il bando.

A seguito della gara il servizio veniva aggiudicato sempre alla SLEM srl che però in quel caso offriva un ribasso praticamente nullo, lo 0,2%. Tuttavia, partecipando da sola se lo aggiudicava lo stesso.

Il costo del servizio quindi diventava di € 4,37 che con oneri ed IVA cresceva sino ad € 4,59.

Per l’anno scolastico 2016/2017, essendo scaduto il contratto, veniva disposta una proroga alle stesse condizioni.

Il costo del ticket nell’anno scolastico 2016/2017 era sempre pari a 3 euro.

Quindi fino all’anno scorso il costo della mensa era a carico delle famiglie per il 65,36%.

Dunque, ricapitolando:

Fino all’anno scorso il costo di ciascun pasto era pari ad € 4,59, di cui 3 a carico della famiglie.

A partire da quest’anno il costo di ciascun pasto sarà pari ad € 3,44, di cui 3 a carico delle famiglie.

Complimenti vivissimi.

Il risparmio di 1 euro e 15 centesimi (pari ad oltre il 25%) se lo “papperà” tutto il Comune.

Un ultimo quesito, prima di congedarci, lo vogliamo condividere con voi.

Da un anno all’altro il costo dei pasti si è ridotto di una percentuale superiore al 25%.

A scanso di equivoci, occorre precisare che, sempre dal confronto tra la determina del 2014 e quella di quest’anno, si evince che il menù è rimasto invariato.

Allora cosa è accaduto?

E’ vero che in Italia c’è la crisi, ma una deflazione dei prezzi così esagerata le cronache proprio non la riportano.

Insomma si pagava troppo prima o troppo poco ora?

C.d.B.