Non è tanto facile stravolgere l’esito di un provvedimento giudiziario. Basterebbe leggere il dispositivo e capircene qualcosa.

Eppure è quello che sta accadendo in queste ore con l’ordinanza emessa nella giornata di ieri dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania in merito alla vicenda legata ai parcheggiati interrati di Corso Italia a Meta.

La notizia che sta passando è che:

“Il TAR ha accolto il ricorso dei VAS”.

Tutti conoscono la linea di questo blog sull’argomento, se fosse stata vera la notizia saremmo stati i primi ad esultare.

Purtroppo è una vera bufala: il TAR non ha accolto un bel niente.

Come abbiamo detto basta leggere il provvedimento:

Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l’art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 novembre 2017 il dott. Guglielmo Passarelli Di Napoli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto che, ai sensi dell’art. 55 comma 10 d.lgs. 104/2010, le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito;
Sussistono giusti motivi, attesa la peculiarità della questione, per compensare interamente tra le parti le spese della fase cautelare.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Settima),
Fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 10.04.2018.
Compensa le spese della presente fase cautelare.

In altre parole i Giudici amministrativi non hanno accolto la sospensiva richiesta dai VAS (altro che accolto) ed hanno rimandato tutto al merito.

Sempre in altre parole ad oggi i due permessi a costruire hanno piena efficacia. I lavori possono continuare. E’ chiaro che, i committenti se ne assumono la responsabilità, qualora ad aprile il TAR dovesse realmente accogliere i ricorsi.

Per la cronaca per uno dei due parcheggi (quello di proprietà Canale) esiste un procedimento finalizzato a dichiarare la decadenza del titolo avviato dal Comune che, all’esito di quanto disposto dal TAR, potrebbe anche non portare avanti e di fatto non tenere più sospeso il permesso.

La notizia è questa: l’ordinanza del TAR parla chiaro.