La vicenda dell’incontro conviviale a ristorante tra Sindaco Tito e consiglieri di Minoranza, al di là del facile sarcasmo, deve indurre a qualche riflessione su quale debba essere il ruolo dell’opposizione.

L’AFFERMAZIONE che l’opposizione deve essere costruttiva ha poco significato e mi pare alquanto qualunquista. Certamente se dalla maggioranza viene una proposta decente appare opportuno che anche l’opposizione possa valutarla positivamente. E così anche appare corretto concordare con la maggioranza provvedimenti utili alla comunità. Il confronto, però, deve avvenire nelle sedi istituzionali e non a ristorante tra una pietanza e l’altra. La convivialità crea un clima di eccessiva familiarità che va a detrimento di un’efficace attività di controllo ed eventualmente contrasto di quelle attività della maggioranza non condivisibili o, peggio, che potrebbero avere profili tali da richiedere una verifica da parte della Magistratura Contabile o Penale.

Le spiegazioni che forniscono i protagonisti del simposio sono poi incomprensibilmente contrastanti e tali da renderle non molto o non del tutto credibili. Il Sindaco Tito parla di incontro fortuito e gli altri di incontro programmato da tempo per risolvere i problemi del paese. Tonino Russo, che mi appare più sincero, parla addirittura di incontro fissato da tempo per valutare “un allargamento della maggioranza”. Sarebbe indispensabile per conservare un minimo di correttezza e lealtà nei confronti della cittadinanza che i nostri 4 cavalieri dell’apocalisse quantomeno dessero della riunione baccante una comune versione. TALE da consentire a tutti, anche a chi come me non li ha votati, ma non per questo, spero, abbia perso il diritto di fare proprie considerazioni, di valutare la correttezza e linearità del loro agire.

Sul concetto di opposizione costruttiva poi c’è molto da discutere.

Fu forse poco costruttiva l’opposizione del Professor Lauro Gargiulo e dell’ingegner Giuseppe Gargiulo che, negli anni ’80, con la loro coerente attività di denunzia determinarono,sempre a Meta,gli arresti di Sindaco e Giunta?

Non FU forse incisiva l’azione del consigliere Carlo Cafiero che, negli anni ’90, denunziò alla Magistratura i guasti di una perversa applicazione della legge 219/’81 che, ove fosse proseguita, ci avrebbe privato di gran parte di quel patrimonio storico architettonico per cui e’ famoso il centro storico di Metà?

E SI potrebbe continuare ancora.

Non resta che un auspicio: per il prosieguo meno banchetti, maggiori controlli ed, all’occorrenza, se necessaria, qualche opportuna segnalazione alle autorità tutorie.

Il consigliere che denunzia fatti opachi non è un delinquente né uno che svolge male il suo mandato.

E’ più semplicemente un cittadino prestato alla politica che fa il proprio dovere.

avvocato Francesco Saverio Esposito