“Questo è lo sfogo di una mamma in primis e di una concittadina.Non sono nativa di Meta ma ci vivo da quarant anni e la mia famiglia vive qua.Devo ringraziare tutto il popolo metese dalle più alte cariche in giù .Grazie alle promesse fatte e nn mantenute, grazie a chi pensa solo ai propri affari, grazie a quei tanti che hanno detto e nn fatto !Non ho chiesto la luna cercavo solo una casa dignitosa x me e le mie figlie..ma case nn ci sono o meglio sono tutte chiuse e destinate ad altro uso.Un altro mese e sono fuori ma nn so dove .Ormai sono stanca di lottare contro l indifferenza e comincio a capire quelle persone che decidono di passare all altra vita”.

E’ il grido di disperazione di una madre. Una madre che, con uno sfratto che gli pende sulla testa, non sa dove andare. Non c’è posto per lei, solo B&B e case vacanze.

Non è l’unico. E’ uno dei tanti. Uno dei tanti che ormai circolano sui social.

Quando un po’ di tempo fa definimmo il boom dei B&B come un’autentica piaga sociale, qualcuno storse il naso.

Fummo esagerati.

Già esagerati, forse anche fuori luogo.

In una Penisola sorrentina in cui la politica (fatta qualche piccola eccezione) è abituata ormai solo a leggere i report delle presenze turistiche. I numeri, i freddi numeri, non c’è più spazio per “gli ultimi”.

Che vadano quanto prima fuori dalle balle.

Noi siamo l’Oasi felice e nell’Oasi felice non c’è posto per “gli ultimi”.

A quel “Noi” il Talepiano non se la sente di appartenere, per questo continuerà a dare spazio, voce e forza a quegli “ultimi”.