Impartire indirizzi al funzionario responsabile del dipartimento 2/3 affinché valuti l’opportunità di allargare via Cassari, nel tratto compreso tra piazza Laura Celentano e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

E’ questa l’ultima trovata dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Tito, trovata che è stata recepita nella delibera numero 4 del 16 gennaio scorso.

Questa volta tra gli assenti alla seduta non figura solo l’Assessore Angela Aiello, ma anche il suo collega di Giunta Massimo Starita che, ironia della sorte, è addirittura l’assessore al ramo.

Sempre colpa dell’influenza?

In pratica, con questo intervento verrebbe sottratto parte dell’area esterna del Liceo, per realizzare l’allargamento della carreggiata di via Cassari. Due le finalità, come viene precisato nella delibera, consentire:

sia per il decoro in corrispondenza della fermata della ferrovia e della presenza della scuola sia per l’accesso ai motoveicoli da piazza Laura Celentano piuttosto che dal Corso Italia.

Solo per i motoveicoli, perché due automobili comunque non c’entrerebbero

Davvero un bell’intervento.

Ovviamente, Sindaco & Co, nel loro atto ci tengono a precisare che l’intervento è perfettamente legittimo e scrivono…

…visto il Piano Urbanistico Territoriale approvato con la legge regionale 27.06.87, n. 35.

A questo punto ci viene il sospetto che la legge regionale numero 35/1987 l’avranno sì vista, ma non anche letta, perché quella legge dice tutt’altro.

Dice che quella zona (recepita come F nel Piano regolatore) è…

DESTINATA ALLA COPERTURA DEL FABBISOGNO DI ATTREZZATURE PUBBLICHE DI CUI AI PRECEDENTI ARTICOLI 11 E 16.

Vale a dire, come chiarito dal richiamato articolo 11 (l’articolo 16 disciplina le attrezzature di livello superiore):

  • 4,5 MQ PER L’ISTRUZIONE MATERNA E DELL’OBBLIGO;
  • 2,0 MQ PER LE ATTREZZATURE E DI INTERESSE COMUNALE;
  • 18,0 MQ PER LE AREE VERDI E GLI IMPIANTI SPORTIVI;
  • 2,5 MQ PER PARCHEGGI.

E la viabilità?

La viabilità è disciplinata dall’artico 23 del Put.

Certo, ma qualcuno potrebbe obiettare:

Ma per attrezzature di interesse comune non possono essere intese anche le strade ed i loro allargamenti?

Chiaramente no, d’altronde la stessa parola lo lascia intendere. Una strada non è un’attrezzatura, l’italiano è italiano.

Tuttavia, per evitare fraintendimenti, è stesso la legge a chiarirlo. Questa volta una legge nazionale, il D.M. n. 1444 del 1968 che ci fa sapere che…

  • per aree per attrezzature di interesse comune (che il PUT chiama comunali) si deve intendere: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T., protezione civile, ecc.) ed altre.

Non le strade…ovviamente.

Allora come fanno?

Fanno e sicuramente faranno, è finito che siamo a Titograd.