Se ne parlava da giorni: “Si prevede un brusco calo delle temperature, gelo in arrivo”.

Così questa mattina anche la Penisola Sorrentina, come per magia, si è destata ricoperta  da una bianca coltre di neve.

Appena spenta la sveglia, ho aperto le imposte e  mi si è presentata alla vista un’immagine da cartolina. Per un attimo mi è sembrato di affacciarmi da una baita di montagna.

Sono uscita fuori al balconcino per scattare qualche foto, il giardino quasi non si riconosceva più.

Il verde delle aiuole e dei prati se l’era inghiottito la neve e i fiocchi continuavano a scendere fitti, in un silenzio quasi irreale.

Fa sempre un certo effetto veder nevicare in costiera, guardare il paesaggio di sempre innevato,  con il mare sullo sfondo. E´ irriconoscibile anche lui, immerso com’è nel candore di quest’atmosfera rarefatta, dove i confini dell’orizzonte si perdono nel nevischio.

Continuavo a scattare foto. Sotto la neve si erano adagiati pure i variopinti agrumeti, le piante dell’orto, gli arbusti e le specie floreali della macchia mediterranea.

E qui vien da sperare che questa ondata di gelo non arrechi troppi danni all’agricoltura e alla vegetazione del nostro territorio, che dopo un inverno così mite si era già predisposto ai rassicuranti tepori primaverili.

Fatte queste considerazioni, ammirato il bel paesaggio innevato, con tanto di foto, me ne son tornata a letto.

Strade inagibili, macchina ghiacciata … ” Bimbi, c’è la neve, niente scuola, continuiamo a dormire!”

Ovviamente i miei due figli di sei ed otto anni, che normalmente la mattina per tirarli giù dal letto li devo supplicare, alla parola “neve” si sono alzati come saette ed in men che non si dica erano belli e pronti.  Si sono anche infilati  doposcì, guanti, sciarpa e cappello e, nemmeno il tempo di far colazione, tutti giù in giardino a rincorrersi e giocare.

Altro che riaddormentarsi sotto la calda ed invitante trapunta.

C’è la neve, non è mica cosa da tutti i giorni!

E la scuola? Chiusa.

Mentre i monellini si godevano il giardino innevato, io ero alle prese con le chat dei gruppi whatsapp delle loro classi.

Alle 7:40 è arrivato il messaggio dell’ordinanza di chiusura, per fortuna non ci saranno compiti e lezioni da recuperare!

Questo per quanto riguarda il comune di Meta.

Scorrendo poi la home di facebook, ho verificato che anche a Piano e Sant’Agnello  è stata disposta la chiusura delle scuole.

A Sorrento, invece, sembra il sindaco non abbia firmato nessuna ordinanza.

Alcune amiche con i figli alla Vittorio Veneto imprecavano contro l’inefficienza organizzativa.

A quanto pare, per le scuole sorrentine, chi riusciva a muoversi da casa è andato, ma la situazione è stata piuttosto caotica. Giunta la notizia delle chiusure negli altri comuni, c’era abbastanza incertezza sul da farsi.

Insomma, un po’ di confusione.

Del resto, qui non siamo abituati all’emergenza neve, non ci appartiene.

Non siamo provvisti di catene per le auto e le nostre strade già in condizioni normali, tra umidità e manti spesso non uniformi, non sono certo il massimo della sicurezza, specie nelle zone più collinari.

Credo in questi casi si debba evitare di uscire di casa, a prescindere dalle disposizioni di chiusura delle scuole o delle sedi lavorative.

Questa mattina sarei dovuta andare a Napoli, ma tra i vari messaggi mi sono arrivate anche alcune foto scattate in autostrada, che se pure mi fosse venuto il dubbio di organizzarmi per la tarda mattinata, l’idea sarebbe stata stroncata sul nascere.

L’avvocato Johnny Pollio, il presidente della nostra associazione, stamattina era di udienza e quando l’ho sentito per telefono, si era avviato verso il tribunale di Torre Annunziata.

“Ma no! Dove vai con questa neve?”, l’ho subito scoraggiato io.

“Eh no, devo andare”, ha ribattuto lui, deciso.

Dopo una mezz’ora l’ho risentito ed era di ritorno.

Ma sì, tutti a casa.

A goderci le quattro mura della nostra abitazione e magari a giocare con i nostri figli.

Per  tornare così anche noi un po’ bambini e lasciarci avvolgere dalla magia di questo insolito e suggestivo spettacolo della penisola innevata.

Mariaelena Castellano