RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Nelle prime riflessioni ponevo l’accento sulla necessità di comprendere può essere che il fiume di denaro che si produce illecitamente non travalica e inonda la Penisola Sorrentina?

E in questo, oramai da più di dieci anni, il ruolo dei pubblici amministratori e dirigenti della p.a. si è completamente trasformato sia in forza delle leggi, ma in special modo dalle accattivanti azioni dei poteri criminali disposti a tutto pur di entrare nell’economia sana in modo palese e strisciante.

Altro aspetto le informative delle PG degne di questo nome. Si fermano agli inizi degli anni ’90. Sono state frutto di un lavoro investigativo eccellente ed oggi a distanza di quasi 30 anni abbiamo avuto un consolidato quadro della situazione sotto il profilo economico. La decapitazione di una parte dei vecchi e rottamati capizona che avevano una forte invadenza nel campo della violenza e ritorsione e l’inserimento di una nuova leva di mercenari, uomini dei colletti bianchi inseriti in circuiti chiave del potere e dell’economia. 

Con velocità e risolutezza i Comuni si sono adeguati hanno fatto finta di non comprendere gli accadimenti che si sono concretizzati sui propri territori con compravendite di terreni, Casolari,costruzioni di parcheggi, strutture para turistiche etc etc. Milioni di euro, il tutto con l’ascesa al potere di un classe propensa al compromesso e abituata ad agire con altri elementi di convincimento rispetto ai violenti e alla tradizione.

La corruzione sistematica, il diventare socio. 

Eppure ieri Metrepolis – quasi a riprova che si è fuori da ogni buon proposito – parlando di camorra in prima pagina si dedica alle scorte.

Siamo alla frutta. 

Ma cosa si può fare concretamente ?

Come reagire alla notizia che il clan più potente comanda a Sorrento? 

La risposta sta nelle parole di Magistrati come il dott. Federico Cafiero de Rao e il dott. Nicola Gratteri

Chi deve a livello istituzionale raccogliere l’appello e la sfida?

Rosario Fiorentino