RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Oggi la sanità pubblica in Penisola Sorrentina è davvero un dramma.

I reparti sono a corto di personale, le apparecchiature sono ormai obsolete e spesso non funzionano, l’ospedale – sotto un aspetto strutturale – versa in uno stato di abbandono e degrado mai visti.

Eppure, cosa fanno sindaci e tanti amministratori?

Pensano all’ospedale unico.

Con tutto il rispetto per questo progetto, che in un futuro potrebbe realmente rivoluzionare la sanità peninsulare, è il caso di dare priorità alla quotidianità.

Il malato NON può aspettare l’ospedale unico, il malato ha bisogno di cure immediate e di una strutta efficiente. Il famoso welfare (sostenuto dai contribuenti) riguarda anche la sanità. Se così vengono spesi i nostri soldi è meglio non continuare a pagare un servizio che sevizio non è. 

Purtroppo l’argomento mi tocca in prima persona e non ho nulla da rimproverare ai medici, al personale infermieristico, agli addetti alla pulizia…che si muovono in condizioni di disagio strutturale. Resta l’amaro in bocca verso chi dovrebbe difendere la salute del cittadino e chiaramente non lo fa.

Si cerca sempre di accorpare i reparti per risparmiare. Ma come cavolo si fa a pensare di risparmiare quando in ballo ci sono le esistenze delle persone? Il solo pensiero mi rabbrividisce.

Eduardo Fiorentino