Partita di cartello, domenica scorsa in quel di Castel Volturno.
A scendere in campo, per la quinta giornata di campionato è la Dinamo Sorrento, capolista nel campionato di serie C1 di calcio a cinque femminile. La Dinamo è ospite della Junior Domitia che la insegue a tre lunghezze di distanze.
La partita è accesa è combattuta. Intorno al quarto d’ora di gioco della ripresa, però, sul risultato di 4 a 4, accade quello che non ti aspetti.
Quello che non dovrebbe accadere.
Una decisione contestata dell’arbitro.
Un po’ di parapiglia, poi all’improvviso alcune ragazze si alzano dalla panchina della Junior Domitia e prendono a schiaffi una delle giocatrici avversarie.
Succede il trambusto, entrano in campo anche dagli spalti.
Spintoni, urla, minacce.
L’arbitro va in tilt e non riesce a mettere ordine.
Per fortuna l’intervento di alcuni dirigenti e di altre giocatrici riesce ad arginare quella che sarebbe potuta diventare una vera e propria rissa.
Dopo alcuni minuti, arriva il triplice fischio da parte dell’arbitro.
Partita sospesa e tutti a casa, con le ragazze della Dinamo costrette ad attendere un bel po’ prima di poter tornare a casa.
In queste ore la Dinamo Sorrento ha anche diramato il seguente comunicato, in cui si stigmatizza l’amarezza per quanto accaduto:
La Dinamo Sorrento è costretta con sommo rammarico ma con assoluta fermezza a denunciare quanto accaduto nella partita della scorsa domenica contro la Junior Domitia. Quello che è successo è assolutamente, a nostro modo di vedere, contrario a qualsiasi etica sportiva e ha lasciato nelle nostre atlete un profondo trauma e in noi società solo sdegno.
La partita è stata sospesa dall’arbitro al 20°del secondo tempo per sopraggiunte condizioni di pericolo, in quanto a seguito di discussioni di gioco le nostre atlete venivano aggredite da facinorosi entrati in campo senza nessuna giustificazione.
Riponendo massima fiducia nell’operato degli organi federali preposti,vogliamo,solo ed esclusivamente per amore del nostro sport, lanciare un appello per il futuro affinché ci sia da parte di tutti gli addetti ai lavori maggior rispetto per la classe arbitrale e per i sacrifici che le nostre ragazze compiono ogni giorno in nome di una comune passione sportiva.