Quella che pubblichiamo di seguito è la riflessione di Franco Cuomo, il responsabile dei VAS di Vico Equense. Una riflessione che Franco ha pubblicato sul suo blog Cronache di Agarta (guarda qui) e che merita di essere letta.

Il territorio governato da squali famelici e indifferenti alle ragioni dei più, di quelli che pagano le tasse e non ricevono niente, anzi ricevono: strade piene di buche, percorsi pedonali abbandonati all’incuria, spiagge privatizzate, tasse altissime per lo smaltimento dei rifiuti, il peggio del peggio che ci si potrebbe aspettare da una amministrazione pubblica.

Di contro ai soliti pochi, anzi pochissimi, viene dato tutto.

E’ di qualche giorno fa il mio post sulla modifica del Piano Regolatore per spalmarlo sull’esigenze di tre albergatori che tra abusi e prevaricazioni  si stanno mangiando il territorio, come se questo fosse roba loro, come se gli spettasse di diritto. Così come se non bastasse l’aver concesso a questi albergatori concessioni sugli arenili  esauriti questi, i Comuni hanno dato in concessione tratti di scogliere frangiflutti ai lidi balneari trascurando il pericolo connaturato alla funzione di un’ opera che nasce per difendere il litorale, il porto, l’abitato dalla furia del mare. E sembra esser diventato ormai consuetudinario che la Commissione Paesaggio , la Soprintendenza, autorizzino lavori simili.  

Ora tutti i sindaci si sono presentati alla Regione per chiedere il risarcimento danni a seguito della forte mareggiata di una settimana fa, presentato da quegli stessi ai quali è stato concesso di costruire là dove non si sarebbe dovuto farlo, ma soprattutto concedere.

Non mi piace gioire delle disgrazie di nessuno, ma questi signori sapevano bene che prima o poi il mare avrebbe preso quello che gli viene sottratto e i sindaci che vanno a perorare la richiesta di risarcimento, non si sentono in qualche modo responsabili di quanto è accaduto?

Alla fine chi ripristina prima o poi lo stato dei luoghi è il mare, o i fiumi tombati  i quali si riprendono quello che gli viene tolto.

Allora si capisce bene quando parlo di squali famelici che pensano solo ai loro affari anche quando chiedono che gli vengano dati i soldi, soldi che paghiamo tutti noi, per far fronte ad un danno che era prevedibile.

Non ha parlato nessuno, né la minoranza consiliare, né il locale circolo del PD: nada de nada.

Questi soldi per i risarcimenti dei soliti noti privilegiati, sono soldi che pagheremo tutti noi,  tutta la collettività.

Quando avremo progetti a impatto zero come in Danimarca?

Quando gli amministratori la smetteranno di blaterare solo di turismo unidirezionale, cioè solo dalla parte delle stesse persone?

Ma soprattutto quando si decideranno ad amministrare per il bene pubblico di tutti i cittadini?

E soprattutto quando avranno il coraggio di dire a questi”imprenditori”:

hai voluto investire su luoghi dove non potevi farlo per natura e conformazione perché pericoloso e ora i soldi metticeli tu!