“Genitore di un alunno aggredisce insegnante all’uscita della scuola”.

Ormai titoli come questi siamo abituati a leggerli con una frequenza quasi quotidiana.

Fino ad aprile scorso erano 25 le aggressioni subite da insegnanti. Un dato che si riferisce esclusivamente a questo primo scorcio di 2018.

Palermo, Treviso, Torino, Siena, Foggia. Un fenomeno talmente diffuso che non lo si può nemmeno più circoscrivere alle aree delle grandi città. E’ un fenomeno globale.

Da mercoledì scorso il numero di aggressioni è divenuto almeno di 26.

Da mercoledì scorso nella speciale black list ci è finita anche la nostra Piano di Sorrento.

Sssssssssss!

Non lo dite ad alta voce. Diciamolo zitto, zitto. Pare brutto.

In questi casi l’unica terapia consigliata è quella del silenzio. 

Meno se ne parla meglio è.

Allora siamo a cavallo, perché nell’arte della terapia del silenzio la generazione di rappresentanti istituzionali che ci guida è maestra. Sia per doti intrinseche, sia per inclinazione.

Così, a distanza di tre giorni dall’accaduto, in silenzio è rimasto il Sindaco Vincenzo Iaccarino, impegnato com’è a spuntare sul calendario i giorni che lo dividono dal grande evento della cerimonia della alza…bandiera blu.

Così, a distanza di tre giorni dall’accaduto, in silenzio è rimasta la sua impalpabile maggioranza. Ci mancherebbe altro, conoscendoli sarebbe stato un evento di caratura mondiale se qualcuno avesse fatto un qualcosa di diverso dal leggiucchiare uno pseudo-comunicato estratto dal formulario delle cose inutili.

Così, a distanza di tre giorni dall’accaduto, in silenzio è rimasta anche l’opposizione. Anche in questo caso ci mancherebbe altro. Chissà se la notizia dell’accaduto sarà mai arrivata nell’iperuranio ideologico nel quale vagano raminghi da inizio mandato.

Così, a distanza di tre giorni dall’accaduto, in silenzio sono rimaste le stesse istituzioni scolastiche. Ufficialmente però, perché a quanto è dato sapere ieri si è riunito il Collegio dei docenti e sarebbe stato approvato un documento alquanto netto nei contenuti. Nelle prossime ore potrebbe e dovrebbe esser reso pubblico.

Ad onor del vero una timida sortita l’ha provata Antonio D’Aniello, ma la voce dell’esponente piddino ormai clama in un deserto lunare almeno quanto quello di Atacama.

Tra tutti questi silenzi però, quello che finisce con l’essere più fastidioso dell’aggressione al basso ventre da parte di una medusa al primo giorno di luna di miele a Bali, è quello di Rossella Russo

Sì, proprio lei. L’amabile e onnipresente Assessore alla Pubblica Istruzione.

Lei che da sette lunghi anni viene portata in processione in tutti gli eventi che in qualche modo ruotano attorno al mondo della scuola, non ha trovato un attimo del suo prezioso tempo per dire anche solo tre parole.

Tre.

Sole.

Parole.

Tre sole parole:

“Solidarietà alla Maestra”.

Tre sole parole che avrebbero in realtà rappresentato solidarietà e vicinanza non solo alla Maestra aggredita, ma anche alle Maestre tutte e soprattutto alla Scuola. A quel mondo, insomma, su cui ha costruito gran parte delle sue fortune politiche.

Se non lo voleva fare perché lo sentiva, almeno lo poteva fare per gratitudine!

Non ci si aspettava affatto uno di quei suoi soliti pistolotti perbenisti con cui puntualmente “delizia” insegnanti, genitori e bimbi.

Si pretendeva però almeno quelle…

Tre.

Sole. 

Parole.

Quelle tre solo parole necessarie a far capire che quanto accaduto non dovrà più ripetersi. Perché la Scuola, la fucina del nostro futuro, è l’Istituzione delle istituzioni e nell’Istituzione delle istituzioni per nessun motivo al mondo potrà mai essere accettata la legge del far west. Del farsi giustizia da soli.

Ecco che quel silenzio non è solo fastidioso, ma fa letteralmente incazzare.

A noi, come a voi.

A differenza nostra, voi che ci leggete potete anche permettervi di sussurrarlo e poi magari anche di negarlo. Noi invece abbiamo il dovere di gridarlo ad alta voce. Di scriverlo affinché resti a futura memoria.

E’ la nostra mission.

Possiamo ancora tollerare una Città silenziosa, ma non possiamo aprire le porte ad una Città Far West.

La Città Far West, però, rappresenta l’ultima involuzione della Città silenziosa.

Allora perciò siamo incazzati neri!

Johnny Pollio