E accaduto ieri sera in Piazza Cota, in piena ZTL. Una bambina che passeggiava con la mamma nell’area pedonale è stata investita da una vespa che transitava nella zona chiusa al traffico. La bambina è stato poi condotta al Pronto soccorso, ma per fortuna, come riferito da alcuni amici di famiglia, sembra che abbia subito solo un taglio al volto, oltre – ovviamente – al forte spavento per i familiari e le persone presenti.

Al momento dell’incidente la Polizia Municipale non era più in servizio.

**************************

Fin qui la notizia di cronaca.

Quella fredda.

Quella sgrossata da considerazione, giudizi e quant’altro.

Quella che ti saresti immaginato di leggere almeno su uno dei tanti siti di informazione locale che popolano la galassia internet e che, invece, non hai trovato da nessuna parte.

Quella che segue è una lunga riflessione. Una di quelle riflessioni di cui si sconsiglia la lettura ai mononeuroni ed ai tifosi. Lettura addirittura vietata per chi rientra contemporaneamente in entrambe le categorie. Una riflessione che si sviluppa su due punti. Che non ha nulla di propagandistico o elettorale, anche perché ormai i giochi sono fatti e non servirebbe a spostare un bel nulla.

Il primo punto riguarda il fatto in sé. E’ evidente che in Piazza Cota vi è un enorme problema di sicurezza. Un problema che sino ad ora sembra nessuno abbia avuto il coraggio di affrontare.

Non è possibile ipotizzare una ZTL se poi non si è in grado di controllarla. Se non hai i soldi per pagare gli straordinari ai vigili o, peggio ancora, non hai il personale devi desistere.

C’è poco da fare.

Non puoi pretendere, infatti, che Polizia e Carabinieri, con una macchina a disposizione per l’intera Penisola sorrentina, debbano stazionare in Piazza Cota perché a te così garba.

Delle telecamere di sicurezza meglio non parlarne. Sono come la nebbia a Milano, ci sono ma non si vedono. Basti pensare che è da tre giorni che stanno cercando il frame che inquadra il personaggio misterioso che ha piazzato il materiale elettorale del Sindaco uscente nel centro vaccinale di Villa Fondi ed ancora non hanno cavato un ragno dal buco. 

Il secondo punto riguarda invece il silenzio sul fatto in sé.

E’ successo, ma non si deve sapere e tutti sembrano aver rispettato le consegne, persino Positanonews, dell’amico Michele Cinque. Il sito che ti fa sapere persino quando il pappagallino della signora Titina ha un po’ di dissenteria in questo caso ha ignorato.

Si è voltato dall’altra parte.

E’ chiaro che a Palazzo, soprattutto, con un sfratto esecutivo che incombe a giorni, certe notizie non siano gradite ed il buon Positanonews si è garibaldinamente adeguato a recitare la sua parte.

Vedete, non ci scandalizziamo quando leggiamo che in Italia la libertà di stampa sia diventato ormai un mero optional, perché il problema lo abbiamo già nelle nostre Città. Anzi nelle nostre Città è ancora più marcato.

Il problema non è di blog come questo che è apertamente di parte per ovvie ragioni che saranno spiegate nei prossimi giorni. Il problema non è di blog come Politica in Penisola fondato da Vincenzo Califano, che viene pagato come portavoce ufficiale dal Sindaco uscente Vincenzo Iaccarino.

Il problema è di siti di informazione come appunto Positanonews, che si professano liberi ed indipendenti ed invece si spianano a zerbini dinanzi alle Amministrazioni in carica.

Qualunque, nessuna esclusa.

A Massalubrense, a Meta, a Sant’Agnello, a Sorrento e, da martedì, alla prossima di Piano di Sorrento e di Vico (quest’ultima salvo ballottaggio).

Se poi allo sdraiarsi degli organi di informazione ci si aggiunge anche quello di coloro che vengono eletti all’opposizione e si trasferiscono a sostegno di chi vince le elezioni, il gioco è fatto.

Ecco perché la democrazia italiana è ormai agonizzante.

A partire da casa nostra, anche se non abbiamo il coraggio di dircelo.

Johnny Pollio