E’ una di quelle notizie che quando apprendi stenti a crederci. Ti sembrano impossibili.

Ti chiedi:

Come può essere?

Invece poi prendi atto che è così. 

Rosellina Russo non c’è più. 

Te lo ripeti cercandoti di convincerti. Allora provi a ricordare a quanto risale l’ultima volta che hai incrociato il suo volto radioso in via Casa Rosa. Ti sembra esser stato ieri o forse l’altro ieri. Anche perché il suo volto radioso lo incrociavi sempre ed ogni volta era una battuta una risata.

Io la chiamavo Julia, per via di quel vestito color lavanda che indossava in estate. Lei un giorno mi chiese il perché la chiamassi Julia. Allora le spiegai del film Il Matrimonio del mio migliore amico e di quella scena finale in cui la protagonista, Julia Roberts, indossava proprio un vestito color lavanda.

Lei mi arronzò:

Mi vuoi sfottere? Stai facendo il paraculo?

Le giurai di no. Però da allora quando la chiamavo Julia rideva. In fondo le piaceva, un giorno me lo confessò anche. Eravamo nel mini-market a Piazza Cota. Entrambi stavamo facendo la spesa. Sorrise nell’apprendere che stavo andando a cucinare. Le sembrava strano…

Non l’avrei mai detto.

Mi disse con aria incredula. Mi promise di farmi un giorno assaggiare qualche sua prelibatezza.

Quel giorno non c’è mai stato e né ci sarà più.

Né ci saranno più quelle chiacchierate, quelle risate, le spese e Julia con il suo vestito color lavanda.

Anzi quel vestito andrebbe ritirato dal commercio, come la maglia numero dieci di Maradona.

Perché quel vestito era Rosellina e solo lei a Piano poteva indossarlo.

Ciao Rosellina, ciao Julia e salutami il mio Papà.

Johnny Pollio