Ma è tanto difficile per la maggioranza ammettere di aver sbagliato?

Confessare che: «Forse Mare aveva ragione»!

Dare un segnale ai giovani che l’amministrazione è attenta e investe sulle loro potenzialità, sul loro futuro.

Una politica vecchia che non porta nulla di nuovo, più di due anni persi, chissà cosa si sarebbe potuto creare in questo tempo.

Nel frattempo, se avete voglia e credete che le cose possano realmente cambiare, leggete la mia proposta per una politica sociale, quella che doveva passare in commissione, fino a che non hanno deciso di fare a modo loro e stravolgere il programma.

E’ questo il commento del Consigliere comunale pentastellato Salvatore Mare alla notizia dell’ennesima asta deserta per i negozi di via San Michele. Mare nel suo commento richiama una sua vecchia proposta che però l’Amministrazione decise di accogliere solo in parte.

Cosa prevede, però, la proposta di Mare?

Eccola:

 

  1. Immobile ubicato in Via San Michele,
  2. 7 Immobile ubicato in Via San Michele, 19

e con riferimento ad altri locali di proprietà comunale per i quali dovesse sopravvenirne la disponibilità.

In relazione alla necessità di adottare politiche volte ad attenuare il disagio sociale legato alla disoccupazione, specie giovanile, e alla volontà di agevolare l’imprenditoria giovanile e femminile, facilitando l’avviamento di attività commerciali (imprenditoriali in genere).

Volendo inoltre premiare idee innovative al servizio di progetti start up, attività produttive e commerciali a Km. 0, con particolare attenzione ad ogni iniziativa imprenditoriale cosiddetta «Green economy».

Si propone di indire un bando rivolto a quanti abbiano interesse ad avviare un’attività imprenditoriale in territorio comunale, in prima istanza ai carottesi residenti e in subordine ai residenti nel comprensorio peninsulare (da Massa Lubrense a Vico Equense).

All’esito dell’iter valutativo delle domande ritualmente presentate, verrà stilata una graduatoria di merito, e concesso in comodato d’uso gratuito per due anni, uno dei predetti locali (uno a ciascun richiedente occupante un posto utile nella predetta graduatoria), fino ad esaurimento degli stessi.

Potranno partecipare al bando tutti i disoccupati regolarmente iscritti da almeno 6 mesi, alla data di pubblicazione del bando, nelle liste del Centro per l’Impiego di Sorrento, aventi i seguenti requisiti:

  • Età compresa fra i 18 ed i 35 anni compiuti alla data di presentazione della domanda, donne maggiorenni senza limiti d’età;
  • Reddito ISEE ordinario non superiore a € 12.000,00.
  • I soggetti in possesso dei sopraelencati requisiti saranno altresì tenuti ad esibire certificato casellario giudiziale e certificato carichi pendenti che non rechino evidenze negative.
  • Se il soggetto richiedente dovesse essere costituito in forma associata, i soci persone fisiche non in possesso dei predetti requisiti non potranno detenere più del 25% del capitale sociale;
  • Se in forma cooperativa, tutti i membri dovranno possedere i requisiti richiesti. La domanda dovrà essere corredata dagli allegati, debitamente compilati, che saranno resi disponibili e scaricabili dalla sezione «BANDI E AVVISI» del sito istituzionale del Comune di Piano di Sorrento, a far data dalla pubblicazione del bando. Il rispetto dei seguenti parametri costituirà fattore premiante nel calcolo dei punteggi per la redazione della menzionata graduatoria di merito: – Utilizzo di Prodotti a Km 0, e/o Biologici; – Pratica della filosofia Rifiuti 0; – Progetti a basso impatto ambientale; – Progetti innovativi.
  • L’imprenditore aggiudicatario potrà decidere, nei 24 mesi dall’attribuzione del beneficio, di recedere unilateralmente e senza preavviso dal contratto di comodato; in tale evenienza, l’esercizio dell’attività avviata nell’immobile concesso in comodato potrà continuare solo su territorio carottese;
  • L’imprenditore aggiudicatario potrà trasferire in altro immobile l’attività avviata, purché ubicato nel territorio del comune di Piano di Sorrento. 
  • La delocalizzazione dell’attività avviata nell’immobile concesso in comodato in territorio di altro comune, comporterà la risoluzione ipso iure ex art. 1456 c.c. del contratto di comodato e il pagamento di una penale da definire in convenzione, in base alla redditualità dell’immobile concesso. 
  • Nel caso di cessione dell’attività, il cessionario dovrà possedere tutti i requisiti previsti dal bando in capo ai soggetti richiedenti.