Siamo ormai nell’era della globalizzazione, siamo cittadini europei e siamo costantemente invitati a superare i confini ad allargare gli orizzonti. Tanto, però, si può guardare oltre, tanto si può ragionare su concetti più ampi, quando si ha ben impresso il punto di partenza, quando si ha ben salda la base. I rami si espandono quando le radici son forti. Ed io è alle radici che voglio guardare nel disegnare i propositi per il nuovo anno, anzi per il nuovo decennio che sta per cominciare.

Piano di Sorrento è il nostro centro, rappresenta le nostre radici.

Possiamo allontanarci, emigrare, fingere di disinteressarcene, possiamo vivere altrove, impegnandoci in chissà quali campi, eppure le radici saranno sempre qui.

A Piano di Sorrento.

In questo bellissimo fazzoletto di terra benedetto, che i nostri nonni e i nostri genitori, con impegno, hanno reso prospero.

Spero che questo nuovo anno ci porti la consapevolezza di dover guardare alle radici, di dover guardare al nostro paese recuperando per lui tempo e attenzioni. Se abbiamo perso un’indiscussa centralità sul piano della politica peninsulare è stato, di certo, per merito altrui, ma anche per demerito nostro: che il 2020 segni l’anno della ripartenza, della riconquista del ruolo di traino più che di vagone, di chi detta il passo più che di chi segue le orme. Se dobbiamo guardare al passato per trovare lo spessore di personaggi e di contenuti significa che per troppo tempo ci siamo adagiati.

Il 2020 sia l’anno del risveglio di Piano di Sorrento e di noi carottesi, l’anno della riconquista di identità e di partecipazione.

Riconquistare identità passando per luoghi simbolo della nostra comunità, come la scuola di via Carlo Amalfi che, sia ben chiaro a tutti, non diventerà passerella elettorale per chi, anche a livelli politici più alti, pensa di aver trovato (solo) un buon palcoscenico; come Piazza Mercato che richiede un gesto di coraggio e lungimiranza; come la Marina di Cassano che deve vestirsi di carattere per non perdere la propria peculiare personalità e per non subire passivamente le scelte dei vicini; come Ponte Orazio e Trinità che meritano un unitario slancio di attenzione.

Insomma, che il 2020 ci riscopra orgogliosi, volenterosi e svegli: auguri di buon anno a tutti!

Anna Iaccarino portavoce movimento “PianoForte”