E’ stato il Presidente del Consiglio comunale Mario Russo a recitare il de profundis del progetto GEMAR per quel che riguarda l’area PIP di via Cavone. Russo, peraltro titolare della delega proprio relativa all’intervento, nel rispondere ad un’interrogazione presentata dai Consiglieri di minoranza Antonio D’Aniello, Salvatore Mare e Monia Cilento, ha fatto sapere che quel progetto non è in linea con quelli che sono gli indirizzi dell’Amministrazione in carica.

Tutto da rifare, insomma, a partire dalla delocalizzazione del marcato ortofrutticolo che non avverrà più. Il mercato continuerà a trovar posto nell’area di Piazza della Repubblica, anche qualora un giorno dovesse concretizzarsi il rifacimento della struttura. Al posto del mercato in via Cavone si potrebbe ipotizzare un grosso parco attrezzato. Inoltre l’intervento della GEMAR è stato giudicato troppo invasivo e quindi è opportuno ridurlo e prevedere che tra gli edifici da realizzare dovrebbe trovare posto anche uno da adibire a sede della Protezione civile.

Il punto principale, chiarito da Russo, resta comunque un altro. I privati potranno intervenire solo dopo che il Comune avrà dato gli indirizzi:

I PIP restano una priorità dell’Amministrazione, ma il tutto deve passare da una variante al PRG. Poi faremo un progetto e poi valuteremo il coinvolgimento dei privati secondo le direttive del Consiglio comunale, valutando anche le effettive esigenze sul territorio. Nell’area PIP non potranno trovare spazio depositi o speculazioni.

Insomma sconfessata su tutta la linea – seppure al momento solo a parole – l’indirizzo della precedente Amministrazione comunale, quella targata Giovanni Ruggiero che invece aveva, con una delibera di Consiglio comunale del 2014, manifestato il proprio interesse alla proposta progettuale presentata dalla GEMAR.

Sul punto Mario Russo, battibeccando con il rappresentante del Partito Democratico Antonio D’Aniello, è stato categorico ed anche un po’ polemico nei confronti di coloro che all’epoca sedevano nei banchi dell’assise evidenziando che…

All’epoca nessuno ha fatto nessun appunto a quel tipo di procedura. Veniva un privato, non ricordo chi era il privato, e diceva vengo un attimo a farmi 42 moduli produttivi che interessano seimila metri quadrati di costruzioni, che costeranno 2 mila e 500 euro al metro, costo di costruzione 600/800 euro al metro quindi una ricarica di mille e 700 euro, con il voto ed il silenzio di chi poi capiva, di chi poi subiva perché poi nelle maggioranza si subisce. Una sola persona non ha votato e non eri tu. Io invece non sono uno yes man e non accetto pacchetti preconfezionati.

Polemiche a parte, riguardo ai tempi di attuazione Russo si mostra alquanto ottimista e confida di avviare il tutto entro la fine della Consiliatura. Ora resta da capire se alle parole di Russo seguiranno gli atti conseguenziali da parte dell’Amministrazione, a partire dalla revoca proprio di quella delibera di Consiglio comunale.