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Per capire fino in fondo la storia che vi stiamo raccontando, bisogna fare un bel tutto nel passato. Addirittura a venti anni fa.

Era il 29 giugno del 1998.

L’Italia pallonara guidata dal C.T Cesare Maldini, dopo aver eliminato la Norvegia agli ottavi di finale con un gol di Bobo Vieri, viveva con trepidazione l’attesa dei quarti contro i favoriti cugini d’oltralpe. La Francia che ospitava e poi vinceva quell’edizione dei mondiali di calcio.

La giornata era afosa nello studio del Notaio Grosso, chiamato a stipulare un atto di compravendita.

A vendere era il signor Ercolano Adolfo, ad acquistare i coniugi Raffone e Russo (quelli del permesso lampo).

I due comprarono…

…un’abitazione unifamiliare su tre livelli composta di quattro vani e pertinenze scoperte al piano terra con sottostante vanella, quattro piani e gabinetti al primo piano e sovrastante suppenno”…

…il tutto riportato al foglio 1 particella 107 sub 3 del Comune di Piano di Sorrento.

Passarono pochi mesi ed i nuovi proprietari comunicarono l’inizio di opere di manutenzione all’interno del fabbricato.

I lavori erano subito sospesi, perché venivano riscontrate – a seguito di un sopralluogo – una serie di abusi. Tuttavia, preso atto della impossibilità di effettuare il ripristino dello stato dei luoghi il procedimento si concludeva nel gennaio del 2001 con una sanatoria.

Nell’aprile del 2002 la proprietà comunicava l’apertura di un nuovo cantiere. A distanza di un anno il Comune effettuava un ulteriore sopralluogo. Il tecnico comunale incaricato, il geometra Francesco Saverio Maresca, nella sua relazione così scriveva:

Durante il sopralluogo è stato accertato che l’immobile risulta oggetto di lavori, a tutt’oggi in corso, consistenti in:

a) Redistribuzione funzionale esterna, comportante il potenziale frazionamento dell’originaria unità abitativa in almeno due unità immobiliari;

b) Trasformazione d’uso del locale sottotetto da uso pertinenziale ad uso residenziale;

c) Incremento di volume utile al piano terra ottenuto mediante la traslazione della scala d’accesso ai livelli superiori;

d) Realizzazione di un ulteriore livello sottostante il fabbricato, presumibilmente in ampliamento alla superficie edificata definita vanella nell’istrumento redatto in data 29/06/1998;

e) Opera di modifica dei prospetti del fabbricato.

Niente male!

Scattava così un sequestro preventivo giudiziale, anche perché il “potenziale frazionamento” veniva di fatto suffragato da un ulteriore elemento, anch’esso rilevato dal Comune. I coniugi Raffone/Russo nell’avviare i lavori dell’aprile del 2002 avevano anche provveduto a scindere l’originaria particella acquista (la numero 107 sub 3) in due nuove particelle: la 107 sub 4 e la 107 sub 5.

Ecco perché la sub 3 non esiste più.

Il 27 gennaio del 2003 (una ventina di giorni prima del sopralluogo) avevano poi venduto la sub 4 ad un terzo.

Altro che potenziale frazionamento!

A quel punto, all’allora funzionario responsabile del settore edilizia, l’ingegnere Luigi Sorrentino, non restava altro da fare che emettere l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, con tanto di preavviso che qualora nel termine di 90 giorni l’ordinanza non fosse stata eseguita l’area sarebbe stata acquisita a patrimonio del Comune.

Gli atti venivano intanto trasmessi alla Procura ed i coniugi Raffone/Russo finivano sotto processo.

Intanto i novanta giorni passavano e quell’ordinanza con tanto di minaccia restava lettera morta. Finiva a prendere polvere in qualche oscuro anfratto del Palazzo di Città.

Nel 2006 il Russo dei coniugi Raffone/Russo (vale a dire Costantino) decide di provare un’esperienza politica e si candida a sostegno di Giovanni Ruggiero. Verranno eletti entrambi: il primo come Consigliere comunale ed il secondo come Sindaco.

I giorni continuavano a passare e la polvere ad accumularsi.

Bisogna arrivare all’ottobre del 2010 per poter scrivere un nuovo capitolo di questa storia. Al giorno in cui la dottoressa Fernanda Iannone, giudice in forza all’allora sezione distaccata di Sorrento del Tribunale di Torre Annunziata, depositava la sentenza relativa al processo penale incardinatosi a seguito di quel sopralluogo datato febbraio 2003.

I coniugi Raffone/Russo venivano assolti per intervenuta prescrizione, maturatasi nel gennaio del 2008.

Tuttavia lo stesso Magistrato evidenziava che non si poteva…

…sulla base della documentazione facente parte del fascicolo per il dibattimento e del pubblico ministero emettere sentenza di proscioglimento ex art. 129 comma 2.

Chiaro no?

I fatti erano quelli.

Era comunque una boccata di ossigeno per il Russo dei coniugi Raffone/Russo che poteva così ricandidarsi tranquillamente alle elezioni del 2011 ed essere anche agevolmente rieletto nel secondo mandato targato Giovanni Ruggiero.

I giorni continuavano a passare e la polvere ad accumularsi.

(FINE PRIMA PUNTATA)