Le sorti future della scuola di via Carlo Amalfi e l’idea dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Vincenzo Iaccarino – abbatterla per realizzare una palestra ed un auditorium – hanno prepotentemente conquistato il centro dei riflettori di un sempre più sopito dibattito politico cittadino.

Per cercare di offrire il nostro contributo abbiamo provato a sentire l’opinione dell’ingegner Graziano Maresca. L’ex Responsabile dell’Ufficio tecnico, vale a dire colui che aveva avviato e portato avanti l’iter del concorso di progettazione del nuovo plesso.

Maresca nel suo nuovo ruolo di insegnante di matematica dell’Istituto Nino Bixio, non si è sottratto al confronto ed ha esordito mettendo subito le cose in chiaro:

La notizia che l’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, voglia abbattere la scuola, prima di aver effettuato la variante urbanistica, mi lascia letteralmente basito.

Il tecnico fa capire in pratica di essere del nostro stesso avviso…

…È ovvio, e non sono necessarie approfondite conoscenze urbanistiche, per comprendere che è fondamentale acquisire preventivamente i pareri degli altri enti preposti, prima di procedere ad effettuare un intervento definitivo che preveda un ingente impegno economico e la demolizione definitiva della struttura.

In altre parole: non si può fare. Maresca, poi, entra nello specifico e spiega anche le ragioni tecniche ostative all’intervento portato avanti dall’Amministrazione…

Agli atti del Comune esistono già tutti i documenti e gli elaborati amministrativi necessari all’attivazione dell’iter per la cosiddetta variante semplificata ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 327/01. Detta procedura prevista dal citato art. 19 del Testo Unico degli Espropri, prevede sì un iter semplificato, ma comunque necessita di pareri, nulla osta e approvazioni di altri Enti, che potrebbero anche essere negativi, e in quel caso, cosa succederebbe? Ci troveremmo con fondi spesi e la scuola abbattuta?

 

Chiediamo se a questo punto Iaccarino ed i suoi non si siano ancora una volta imbottigliati, come nella vicenda del restyling di Piazza Mercato…

…No, non proprio. Come dicevo, l’iter d’approvazione previsto dalla legge, anche se denominato semplificato, è comunque complesso. Infatti, è necessario preliminarmente approvare il progetto Preliminare o definitivo da parte del Consiglio comunale. Un atto che produce tutti gli effetti del provvedimento di adozione di una variante allo strumento urbanistico, tra cui l’applicazione delle misure di salvaguardia ex art. 10 L.R. 16/2004. Inoltre, ai fini di certezza dell’azione amministrativa la delibera di Consiglio deve delimitare con precisione i propri effetti, dichiarando espressamente che il progetto contrasta con le vigenti previsioni urbanistiche e che occorre dunque l’approvazione della variante. Con l’approvazione del progetto (preliminare o definitivo) da parte del Consiglio Comunale si intende apposto il vincolo preordinato all’esproprio, i cui effetti rimangono però sospensivamente condizionati all’acquisizione di efficacia della variante.

Una cosa che non ci appare proprio impossibile come conferma l’Ingegnere…

…Assolutamente no. Comunque come ho precisato non semplicissima e soprattutto non scontata. La delibera di approvazione dovrà essere depositata, unitamente a tutti gli elaborati costituenti il progetto, presso la Segreteria Comunale e l’avviso di deposito dovrà essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania e su due quotidiani a diffusione provinciale e chiunque può presentare osservazioni. Entro quarantacinque giorni dalla scadenza del termine utile per la presentazione delle osservazioni il Consiglio Comunale è tenuto a prendere in esame le eventuali osservazioni e motivare per ognuna di esse, eventualmente adegua il progetto alle osservazioni accolte e approva espressamente gli elaborati della variante aggiornati in relazione alle osservazioni accolte. Il progetto così approvato è trasmesso all’Amministrazione Provinciale (oggi Città Metropolitana), quale Ente delegato dalla Regione all’approvazione dei piani urbanistici comunali. Nel caso in cui il Consiglio Comunale abbia approvato il progetto preliminare, la trasmissione alla Provincia avverrà solo subordinatamente all’acquisizione dei relativi pareri favorevoli, atteso che l’avvio del procedimento di controllo di conformità è subordinato alla ricezione della completa documentazione!

Capiamo che ci vuole un po’ di tempo anche perché ci sarebbe dell’altro, come spiega sempre l’ingegnere Maresca:

Infatti è anche necessaria una Valutazione Ambientale Strategica della variante, ai sensi del D.Lgs del 3 aprile 2006, n. 152, per valutare gli effetti ambientali della variante, anche perché il PRG del Comune di Piano di Sorrento non fu soggetto a VAS.

Chiediamo se non serva niente più. Maresca sorride sornione, come nel suo stile, ed aggiunge:

Mi sembra già abbastanza. In ogni caso solo dopo tutto questo lungo iter, la Provincia, previa verifica di compatibilità della variante con gli strumenti di pianificazione territoriali sovraordinati e di conformità con la normativa statale e regionale vigente, può eventualmente approvare la variante. In conclusione ed alla luce di quanto sopra, non credo sia proprio possibile impegnare delle somme così ingenti, con i rischi contabili derivanti, senza aver prima certezza che l’opera programmata possa realizzarsi.