Riprenderanno domani i lavori della speciale commissione incaricata di verificare le domande di partecipazione al bando per i lavori dell’ampliamento del cimitero. Altissimo il numero delle ditte che hanno presentato la loro offerta. Oltre sessanta.

Intanto però dalla documentazione emergono alcune ombre sul progetto e, conseguenzialmente, anche sul bando.

Per poterci capire qualcosa in più, però, è necessario fare il classico passo indietro e tornare all’8 marzo del 2016, all’ultime settimane di vita del secondo mandato dell’ex Sindaco Giovanni Ruggiero. Fu in quella data, infatti, che la precedente Giunta approvava…

…il progetto esecutivo “CIMITERO DI SAN MICHELE ARCANGELO – REALIZZAZIONE DEL COMPLESSO DENOMINATO “CHIOSTRO”, redatto dall’arch. Luigi MOLLO giusta incarico conferito con n. 436 del 17/07/2015 del Funzionario Responsabile del VII Settore.

Si trattava in realtà di una variante al progetto originario. Con la variante costo complessivo si assetsta a 2 milioni e 520 mila euro.

Tutto sembrava mettersi per il meglio, di lì a poco sarebbe dovuta partire la gara e, quindi, i lavori. Invece di lì a poco cambiò Governo e subentrò l’attuale Primo cittadino Vincenzo Iaccarino e da quell’8 marzo 2016 trascorsero quasi due anni senza che di quei lavori se ne seppe più nulla.

Il 31 dicembre del 2017, con gli assessori con il pensiero al capitone, la Giunta si riunì ed approvò una nuova delibera. Un’integrazione ed un’aggiornamento alla variante del 2016. In particolare un’integrazione che prevedeva l’inserimento…

…dell’’impianto elettrico di illuminazione (la cui esecuzione, nel progetto originario, era rimandata a successivo lotto).

Oltre ad un aggiornamento dei prezzi.

Morale della favola il progetto lievitava di altri 80 mila euro.

Al 31 dicembre, però, non è mica facile trovare 80 mila euro così in un sol colpo?

Eppure la copertura finanziaria a quella delibera per magia la si trovò.

Si andarono a pescare quei soldi dalla missione 12 programma 09, titolo 2 macroaggregato 02 che detto così non significa un granché, ma basta leggere il quadro economico per avere le idee più chiare in proposito.

Infatti, confrontando il vecchio quadro economico (quello allegato alla delibera del 2016) con il nuovo (allegata alla delibera del 2017) balza agli occhi che ci sono esattamente 80 mila euro in più tutti su una voce:

…negli oneri intrinseci dell’attuazione dei piani di sicurezza.

Quegli oneri passano da 3 mila euro e rotti del primo quadro economico ad 83 mila euro e rotti del secondo piano economico.

Roba da Ponte sullo Stretto di Messina.

Infatti gli oneri intrinseci per l’attuazione dei piani di sicurezza sono quelli a carico della ditta, ma che esulano dall’attività propriamente di cantiere. Sarebbero: le spese amministrative varie, l’uso delle attrezzature di lavoro, la redazione documenti, la sorveglianza sanitaria, la gestione delle Emergenze, la formazione, Informazione e Addestramento, il servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi.

Insomma tutte cose che c’entrano come il cavolo a merenda con…

…l’’impianto elettrico di illuminazione (la cui esecuzione, nel progetto originario, era rimandata a successivo lotto).

Però tutto fa brodo, evidentemente il capitolo di bilancio disponibile era quello che prevedeva spese in conto capitale per la sicurezza e allora bene così.

Al di là della impropria correttezza finanziaria dell’operazione, di cui nessuno se n’è avveduto, quello che emerge ora è un altro problema. Gli oneri per la sicurezza intrinseci rientrano tra quelle voci soggette a ribasso in sede di gara. Tuttavia, visto che quegli 80 mila euro non c’entrano un fico secco con la sicurezza siamo certi che si tratta di voci soggette a ribasso?

Chiaramente non è così o meglio non è così per tutto l’importo. Ci sarà sicuramente una parte non soggetta a ribasso e sulla quale invece le ditte dovranno andare a fare impropriamente il ribasso a meno che qualcuno non pensi bene di impugnare.

Intanto domani proseguono le valutazioni delle offerte ed ai cittadini che attendono il loculo non resta che incrociare le dita.