Non me ne voglia nessuno, men che mai la sposa…mia collega di liceo, a cui devo una delle mie poche apparizioni pubbliche in veste di ballerina (solo per la pazienza che ebbe con me, avrà sempre un posticino speciale nei miei ricordi!), ma sta storia del matrimonio a Marina di Cassano è stata l’affermazione del fuori luogo sotto tutti i punti di vista.

Non mi soffermo sull’aspetto religioso in senso stretto, formalmente ha ottenuto l’annullamento della precedente unione (anche quella celebrata a Piano, ma in Basilica), quindi aveva il diritto di avvicinarsi di nuovo al Sacramento del matrimonio. In ogni caso, questo non è affar mio, né nostro.

Penso però ad un aspetto religioso più ampio e forse anche più intimo…se si ha avuto la possibilità di “ripetere” un Sacramento, occorrerebbe, da cattolici, andarci maggiormente con i piedi di piombo, magari puntando sulla sacralità del momento, piuttosto che sulla frivolezza dei riflettori.

In questo il ministrante, il bravissimo Don Rito, forse avrebbe potuto incidere maggiormente, sottraendosi al rischio di finire per essere una comparsa in una puntata di uno sceneggiato per la tv (a quanto si narra, della D’Urso, peraltro).

Nelle piccole comunità, l’attenzione a certi aspetti non è un dettaglio, perché l’eccezione balza più facilmente agli occhi e non sempre si comprende. Penso a quante volte, nella nostra realtà Peninsulare si redarguiscono – giustamente – i protagonisti di matrimoni e comunioni invitando alla compostezza degli abiti, alla sobrietà degli allestimenti e dei festeggiamenti in chiesa e nelle sue vicinanze, al contenimento di foto, video e lanci di confetti.

Poi un pomeriggio ti volti e trovi i cameramen a fare i paggetti, i fotografi di rotocalchi in veste di puttini, le scollature da spiaggia che fanno capolino tra i banchi e degli addobbi da far impallidire la festa di Piedigrotta.

È evidente che qualcosa non torna.

Stona!

Ma se qualcosa non torna dal punto di vista religioso, dal punto di vista profano dell’uso del bene pubblico e della immagine del nostro territorio, non va certo meglio. Anzi! Un intero borgo chiuso, blindato con una ordinanza di divieto di sosta e transito ufficialmente emessa per favorire riprese televisive…di una festa privata, però!

Tutto chiuso per un privato che occupa una marea di suolo pubblico, che accentra le energie della Polizia municipale, che installa luminarie da Festa del Santo Patrono, che allestisce, a fini privati (diritti riservati e venduti a tv e giornali…mica nulla!) un vero e proprio set, che alle 00.56 annuncia a tutti (ove mai fosse sfuggito) il lieto evento con tanto di spettacolo di fuochi d’artificio…e sicuramente qualche altro esempio mi sarà sfuggito.

La recente storia del matrimonio del cantante neomelodico Tony Colombo per le strade di Napoli, ci avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ma forse non è stato così! Mi diranno che qui è stato tutto correttamente preventivamente autorizzato e pagato…sicuramente sarà così, a me qualche dubbio, già nel leggere quella ordinanza, sorge, ma non è economico, né burocratico il punto.

Il punto è di immagine, la stessa che sta facendo sfregare le mani a molti, nella speranza di chissà quale ritorno, in termini di turismo ed eventi nuziali, arriverà sul territorio.

“Venite a Piano di Sorrento, a visitare il borgo dove si è sposata Veronica Maya!”

“Sognate un matrimonio come questo? Venite a piano di Sorrento”

Già e qui arriva il punto!

La questione è di immagine, sia perché alla figlia di Peppino il salumiere non verrà certo garantita la spiaggia off limits, il divieto di sosta permanente e molto probabilmente nemmeno mettere per 15 minuti 4 piante sul suolo pubblico…e ci mancherebbe! Già stiamo inguaiati così, immaginiamoci a riservare piazze e strade ad ogni velo bianco che decide di suggellare il proprio sogno sul territorio carottese.

La bella Marina di Cassano meriterebbe poi un capitolo a parte per tante le questioni da attenzionare.

Il punto è proprio di immagine perché offriamo la faccia di un Comune provinciale e un po’ pacchiano, che si sbraca per una concittadina che è entrata (brava lei, certo!) nel piccolo schermo (non oso immaginare se un domani arrivasse che so, la presentatrice di prima serata del momento, una attrice del cinema, una modella o una cantante di successo!), finendo per consentire un po’ tutto. Certo mancava il Sindaco con la fascia tricolore, mi dicono; evidentemente, saranno stati colti alla sprovvista altrimenti poteva autorizzarsi l’uscita del gonfalone, ci sarebbe stato bene!

La parola immagine quindi ha un rovescio della medaglia e a me, da cittadina poco incline al gossip e alle scene da La Sonrisa, questo lato della moneta non piace proprio!

La prossima volta che al nostro comune capiterà un’occasione pubblicitaria così ghiotta, magari chiedere un consiglio a Nicola Santini, non guasterà!

Mi scuso con Veronica per queste parole che non sanno di complimento, ma che non sono false, né cattive, anzi…se in uno dei suoi cassetti dei ricordi ha ancora uno spazietto minuscolo per me…per la rompiscatole imbranata del corpo di ballo del liceo, sono sicura che comprenderà cosa voglio dire e saprà perdonare questa critica.

Sincera.

Alla fine, al di là degli scenari e degli addobbi, i matrimoni sono sempre belli e meritano, per il coraggio dei protagonisti verso un impegno così importante, applausi e apprezzamenti, quindi: tanti, tanti auguri agli sposi per una gioiosa vita insieme!

Anna Iaccarino