In questi casi non servono tanti giri di parole; le cosa vanno dette per quello che sono.

Dopo tre anni dall’insediamento dell’Amministrazione Iaccarino, sul restyling di Piazza Mercato è stata fatta una colossale figura di merda. Una figura di merda che si è sublimata nella seduta di Consiglio comunale tenutasi ieri sera.

Già perché il restyling di Piazza Mercato sarebbe dovuto essere il pezzo forte di Iaccarino e dei suoi prodi e valorosi seguaci.

Ve lo ricordate?

Avevano tirato fuori il coniglio dal cilindro e lo scrissero. Lo scrissero già nel programma elettorale:

Esiste un progetto già approvato e che non aspetta altro di essere ripreso ed opportunamente rilanciato attraverso la formula del project financing…Il modello è il mercato S. Joseph ubicato sulla Rambla de Cataluna in Barcellona. E’ talmente attrattivo che sviluppa sia economia diretta che economia indotta per la bellezza e curiosità che suscita. Si tratta di un progetto senza alcun consumo di suolo che propone ampi spazi di parcheggio interrato e ampi spazi destinati al commercio ordinario. Una vera e propria catalizzazione di interesse nel pieno centro urbano della città e senza che questa avvenga con un minimo di impegno economico per il bilancio del Comune…Progetto a costo zero per la collettività.

Per la serie quanto sono stati fessi quelli che c’erano stati fino ad allora.

Si trattava, qualora non si fosse capito, del famoso progetto che si diceva esser stato donato dall’ingegner Antonio Elefante al Comune.

Non si limitarono solo a scriverlo nel programma, ci diedero anche un seguito.

Nel maggio del 2017 in Consiglio comunale approvarono una fantasmagorica delibera in cui dissero che quello era il più bel progetto della galassia. Era già il loro e quindi non avevano bisogno di altri progetti. Seppure un giorno fosse venuto Renzo Piano in persona a regalare un altro progetto ed a a realizzarlo persino a gratis loro avrebbero detto no.

Partita chiusa.

A distanza di pochi giorni, il Sindaco Vincenzo Iaccarino, per sacramentare la sua ferrea volontà, decise anche di investire della questione direttamente il suo vice Pasquale D’Aniello e così dichiarò:

Alle deleghe del Vice Sindaco ho invece aggiunto la responsabilità di sovrintendere all’attuazione del Project di Piazza della Repubblica all’indomani dell’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, delle linee guida per l’UTC su questo progetto di cui si parla da oltre un decennio e che finalmente può passare alla fase di realizzazione…La scelta di affidare a Pasquale D’Aniello la responsabilità politico-amministrativa del progetto è stata determinata dal lavoro che insieme abbiamo svolto per giungere a questo risultato, dall’importanza che riconosciamo all’opera per gli interessi di Piano di Sorrento, dalla volontà di attuarla profondendo il massimo impegno convinto che la variegata e consolidata esperienza anche tecnico-imprenditoriale del Vice Sindaco rappresenti una garanzia in più per l’Amministrazione di raggiungere l’obiettivo entro il termine della consiliatura.

La notizia rimbalzò fino in Catalogna. La Spagna intera iniziò a tremare all’idea che intere carovane di turisti potessero un giorno preferire il Mercato di Caruotto alla Boqueria della Rambla.

Ormai però il treno di Iaccarino e D’Aniello era partito e nessuno lo avrebbe più potuto fermare, men che mai l’invidia dei catalani.

Quando tutto sembrava andare per il meglio arrivò però il Pierino di turno – chissà chi – e scrisse questa inchiesta (leggi qui). Inizialmente fu pubblicata sul settimanale Agorà. Fu uno degli ultimi lavori per Agorà del Pierino di turno.

Sulle prime a Palazzo bollarono l’inchiesta giornalistica come semplici illazioni. I soliti arzigogoli barocchi che lasciano il tempo che trovano.

Con il tempo dovettero ricredersi e si “intortarono” bene e meglio. Provarono a correre ai ripari. Incaricarono un notaio per mettere le cose in ordine. Si perse però persino il notaio.

La variegata e consolidata esperienza anche tecnico-imprenditoriale del Vice Sindaco…

…iniziò a vacillare.

Ne seguirono due anni di niente, due anni in cui a Barcellona si riprese a sperare. Fino a circa due mesi fa, quando cioè le minoranze consiliari decisero di mettere finalmente spalle al muro l’Amministrazione. Chiesero di di far rientrare una volta e per tutto il coniglio nel cilindro e di ricominciare daccapo. Iaccarino ed il suo vice D’Aniello chiesero altro tempo e promisero di investire della questione il neo incaricato funzionario del settore Lavori Pubblici architetto Francesco Cannavale. Dopo qualche settimana fu partorita dallo stesso Cannavale e dal geometra Dario Pappalardo una relazione a due mani più due. Una relazione che nella prima parte smontava definitivamente la Boqueria di Caruotto e nella seconda provava a tenerla in vita artificialmente.

Le opposizioni tornavano alla carica e, anche alla luce di ciò che avevano scritto Cannavale e Pappalardo, insistevano per formalizzare l’abbandono del progetto. Revocare la delibera del 2017, per puntare ad un concorso di idee tutto nuovo. A Palazzo erano ore frenetiche. Qualcuno pensava bene di tornare a frugare nel cilindro.

Questa volta, al posto del coniglio, veniva fuori una specie di puzzola sciancata. Una modifica della delibera che approvava il progetto Elefante nel senso che ne salvasse almeno l’idea. Giusto per evitare di certificare i tre anni di figure di merda.

Invece ieri sera è andata in scena l’atto finale: la figura di merda a tutto.

Vincenzo Iaccarino, ha alternato la sua consueta interpretazione live degli emoticons ad una sorta di acciapparello con il suo portavoce Vincenzo Califano. Gli altri suoi prodi e valorosi seguaci, confermandosi meri figuranti, si sono dati al torneo di Candy crash da telefonino. Pasquale D’Aniello, più paonazzo del solito, ha recitato un sermone scritto, interpetato con la verve di Gigi Marzullo quando Mezzanotte e Dintorni è trascorsa già da più di due ore. L’unico che ha provato a tener botta, dimostrando per la verità di aver appreso appieno che erano andati a sbattere, è stato l’Assessore Sergio Ponticorvo, subito zittito dalla mirabile performance del neo funzionario Francesco Cannavale, descritta dal nostro Presidente in altra parte del blog (leggi qui).

Così, dopo ben tre sospensioni della seduta hanno deciso di rimettere il coniglio nel cilindro, ma contemporaneamente ci hanno lasciato uno squarcio per poterlo far venir fuori a mangiare almeno una carota.

La variegata e consolidata esperienza anche tecnico-imprenditoriale del Vice Sindaco…

…potrà continuare a mostrare il meglio di sé.

A Barcellona, e non solo, stanno ancora ridendo.

Poropporò, poropporò, poropporò poppò…figura ‘e merda!