Il Consiglio Comunale di Mercoledì 30 Gennaio ha rappresentato l’ennesima testimonianza dell’impreparazione, approssimazione e mancanza di rispetto della maggioranza nei confronti dell’opposizione e dei cittadini del Paese.

Il nostro gruppo di minoranza aveva chiesto,quasi un mese fa, la convocazione di un CC straordinario per discutere del famigerato “decreto sicurezza” varato dal governo nazionale. Tale provvedimento presenta numerose criticità, per la sua attuazione, non solo dal punto di vista umanitario, ma anche legale ed amministrativo. E per questo se ne discute nelle amministrazioni di mezza Italia, anche con decisa opposizione, senza particolari distinzioni di colore politico.

Arrivati al momento della discussione, il capogruppo della maggioranza ha candidamente dichiarato che il dibattito doveva essere rinviato perché il gruppo consiliare non aveva avuto modo di approfondire l’argomento. Questa era, evidentemente, una puerile scusa per non affrontare un argomento sensibile, che avrebbe dovuto, una volta tanto, mettere a nudo le coscienze e palesarle pubblicamente, aldilà dei soliti comportamenti manieristici ed opportunistici.

I cittadini ci hanno eletti non solo per gestire regole contabili e burocratiche, ma anche perché, evidentemente, hanno ritenuto che il nostro modo di pensare e decidere fosse vicino al proprio, e quindi sperando poi che tali modalità fossero rappresentate.

Un vero politico, a qualsiasi livello, è quello che prende una posizione precisa e coerente e non ha timore di manifestarla per motivi di convenienza.

Negli ultimi tempi si è diffuso, per meri fini politici e propagandistici, un clima di paura ed odio, esagerato ed immotivato, soprattutto nei confronti dei più deboli e dei “diversi”. Il nostro Paese si è sempre distinto per solidarietà ed accoglienza, soprattutto il nostro tanto vituperato Sud. Napoli, nonostante gli atavici problemi e carenze che l’affliggono, è sempre stata, storicamente, la città più accogliente d’Europa.

La città del “caffè sospeso”.

La città dell’ospedale Incurabili, unico esempio in Europa, di struttura sanitaria fondata per l’assistenza gratuita, incondizionata, dei pazienti che, per tipologia di malattia,o per usuali comportamenti immorali, non avrebbero trovato rifugio altrove.

La città del Real Albergo dei Poveri, ecc.

Ora invece, anche dalle nostre parti, prevale questo senso di abbrutimento e repulsione, che ci ha fatto diventare, come dicono le statistiche, i cittadini più impauriti e soli d’Europa.

La nostra iniziativa politica è stata accolta sui social, così come ormai accade quotidianamente, da commenti poco lusinghieri, che sono arrivati fino a becere offese e minacce. Umberto Eco ebbe a dire che, con i social, si è data la parola a legioni di imbecilli. Purtroppo non solo di imbecilli si tratta, ma di ignoranti e codardi, che non avendo altre possibilità di espressione e di confronto, si nascondono dietro una tastiera, sentendosi parte di un “branco” e, come tali, più forti ed adeguati di altri.

Magari la Domenica vanno in chiesa a battersi il petto, ma poi esultano per la morte o il suicidio di un povero derelitto che ha l’unica colpa di avere la pelle di un altro colore. Definire razzisti queste persone è sbagliato. Sono semplicemente “IGNORANTI”, giacché ignorano una cosa fondamentale. E cioè che, sulla terra, esiste una sola razza, antropologicamente riconosciuta, quella UMANA.

Michele Maresca

A firmare questo lungo sfogo, a palesare questa sua delusione, è il dottor Michele Maresca. Il Consigliere comunale di minoranza esponente del gruppo Podemos.

Nel leggere queste parole mi sono soffermato a riflettere. In esse si celava qualche verità, ma non solo.

Maresca parla esplicitamente di “…comportamenti manieristici ed opportunistici”, attribuendoli alla maggioranza guidata dal Sindaco Vincenzo Iaccarino. Una maggioranza quasi codarda, perché incapace di prendere “…una posizione precisa e coerente” e che “…non ha timore di manifestarla per motivi di convenienza.

Ha ragione Maresca. 

Si tratta di una di quelle verità celata nelle sue parole.

Però al Consigliere vorrei, molto sommessamente, fargli notare un piccolo dettaglio. Non prima di avergli dato atto (a lui ed agli altri Consiglieri di minoranza) di essere stati gli unici in Penisola sorrentina ad aver provato a portare nel dibattito politico cittadino quello che sembra essere diventato il principale argomento di discussione dei nostri tempi: la questione immigrazione.

Eppure, mercoledì sera, mentre andava in scena quella ridicola pantomima del Capogruppo di maggioranza Marilena Alberino (Maresca sembra dimenticarne il nome, ma gli assicuriamo che il capogruppo che si chiama così) tra il pubblico eravamo presenti in due. Io e Vincenzo Califano, il portavoce del Sindaco Vincenzo Iaccarino. Entrambi per diversi motivi.

Insomma, mentre a Piano di Sorrento si discuteva delle sorti future dell’italica penisola, tutti se ne stavano comodamente a casa.

Chi a masturbarsi dinanzi alla televisione dinanzi all’Atalanta che prendeva a pallettate la Juventus, estromettendola dalla Coppa Italia. Chi a lanciarsi in improbabili interpretazioni sulla crisi venezuelana. Chi ancora a sputare contro il Premier Conte ed il PIL che non cresce.

Nessuno di quelli che quotidianamente espongono nelle loro vetrine social le proprie ammorbanti teorie solidaristiche e di giustizia sociale, condendole nel contempo di improperi contro la deriva pseudo fascista di Salvini & Co., ha avuto l’ardire di mostrare la propria faccia. Di incutere un minimo di pressione, anche solo psicologica, ad una maggioranza accusata di codardia politica.

Tutti in silenzio.

Tutti per una sera voltati dall’altra parte.

Allora, il Consigliere Maresca – che notoriamente non è proprio un appassionato lettore di questo blog – se per caso dovesse un giorno imbattersi in questa mia riflessione, magari si potrebbe fermare anche un po’ a rimuginare. Probabilmente non è tanto contro la Alberino o il Sindaco Iaccarino che deve rivolgere i suoi sfoghi (entrambi ci riescono già benissimo a farsi del male da soli), ma quanto avverso quelli che dovrebbero essere dalla sua parte. Quelli che magari lo riempiono di social-like. Cioè contro una sinistra sempre più radical chic, salottiera e senza palle.

Incapace persino di battersi concretamente per quelli che almeno a chiacchiere dovrebbero essere i propri ideali.

E se sono incapaci di battersi loro come fanno a pretenderlo dagli altri?

Johnny Pollio