Sono saltati i nervi al quartier generale del Sindaco sempre più uscente Vincenzo Iaccarino e le ultime uscite pubbliche confermano una sensazione che si stava già avvertendo da giorni.

A dare il via a quest’ultima settimana da rissa da stadio ci ha pensato proprio Iaccarino che, in un lungo articolo inviato al settimanale Agorà. Iaccarino tira fuori un’espressione non proprio in puro stile british.

Eccola:

A Salvatore Cappiello gli brucia.

Di lì parte un monologo in cui Vincenzo Iaccarino nomina il suo avversario undici volte. Gli vomita addosso tutta la sua incazzatura e la sua frustrazione per la mancata concessione di un confronto a cui evidentemente teneva tanto. Arriva persino ad invocare il suo pezzo forte:

Io sono il Sindaco.

Insomma Cappiello, che invece è un privato cittadino si doveva confrontare con lui, non gli doveva fare questo torto.

Questo è almeno il pensiero del Sindaco uscente.

Passano ventiquattro ore ed entra in scena l’uomo più fidato di Iaccarino, il suo portavoce ufficiale Vincenzo Califano. Califano si affida ai social e si lancia in un’irruzione a gamba tesa sul profilo di Marco d’Esposito, candidato nella lista ForteMente Piano, che fa capo a Salvatore Cappiello.

Ancora più elevata ed oxfordiana la sortita che Califano rivolge a d’Esposito

Mettete scuorno.

Finito?

Per il momento sì, ma mancano ancora diversi giorni e, conoscendo i personaggi, ci sono ancora ampi margini di peggioramento