“Letto l’articolo 530 c.p.p. assolve Maresca Graziano e Esposito Antonino dai reati loro ascritti perché il fatto non costituisce reato”.

Così ha deciso il Giudice del Tribunale di Torre Annunziata, dottoressa Federica De Maio, in relazione al processo che vedeva imputati i due tecnici, in merito alla ricostruzione di un fabbricato in via Bagnulo.

La lettura del dispositivo, al termine dell’ultima udienza celebrata stamattina.

Il processo a carico dell’ingegnere Graziano Maresca e dell’architetto Antonino Esposito era iniziato nel 2013. Entrambi erano accusati di aver violato, in concorso tra loro, la normativa urbanistica.

Il primo all’epoca in qualità di Funzionario dell’Ufficio tecnico del Comune del Comune di Piano di Sorrento ed il secondo in qualità di direttore dei lavori della società GEMAR. Nella vicenda era stato coinvolto inizialmente anche l’ingegner Antonino Gargiulo, legale rappresentante della stessa GEMAR, poi deceduto.

Una vicenda lunga e complessa su cui nel 2016 si era espresso anche il TAR, a seguito di un ricorso proposto dal confinante per il mancato rispetto delle distanze con la proprietà privata. Il TAR aveva accolto le istanze dei ricorrenti dichiarando la illegittimità del permesso.

Tuttavia, la vicenda sollevata innanzi ai Magistrati amministrativa era attinente ad una questione completamente diversa da quella finita poi al vaglio del Giudice penale. Infatti innanzi al TAR era stato messo in discussione l’originario permesso a costruire in quanto rilasciato in assenza del piano di recupero. In sede penale era finita la presunta validità del permesso in quanto nelle more scaduto, questo stando all’accusa.

Oggi la decisione: Maresca ed Esposito non sono colpevoli.