Confesso che appena ho letto, e soprattutto ascoltato, le parole del signor Costantino Russo, parole con cui mi si preannunciava una denuncia per diffamazione, sono rimasta letteralmente interdetta.

Tuttavia per non incorrere in altri “errori”, come ha detto lui, sono andata subito a rivedere il mio intervento.

Lo stupore è cresciuto.

Ricordavo bene: non avevo citato una sola volta il signor Russo nel mio scritto. Da una parte perché nemmeno ricordavo che avesse la delega all’ecologia e, quindi, al comparto igiene urbana, e quindi alla “munnezza”, tanto per essere più intellegibile; dall’altro perché non ne avrei avuto nemmeno il motivo per farlo.

Ricordo a me stessa che il documento su cui ho espresso il mio parere è predisposto dal gestore e solo successivamente approvato dal Consiglio comunale. Il Consiglio comunale può anche rispedirlo al mittente chiedendo chiarimenti. Insomma il signor Russo nemmeno c’entrava, fino a quando non lo approvava, perché avrei dovuto citarlo?

Forse gli sarà sfuggito questo piccolo passaggio tecnico/istituzionale!

Interdetta, poi stupita, ma poi anche soddisfatta. Già soddisfatta. Soddisfatta perché ho rimembrato, per dirla alla Leopardi, i tempi in cui ero in Consiglio comunale e spesso, prima delle sedute, il signor Costantino Russo, nell’incontrarmi (abitiamo a pochi passi), mi chiedeva delucidazioni in merito agli argomenti da trattare. Quei tempi sono lontani. Vuol dire che ho lasciato un buon ricordo se il signor Russo ora invece approfondisce da solo quegli argomenti. Peccato che, forse per la fretta o per i troppi impegni, gli siano sfuggiti alcuni passaggi che andrò ad elencare:

  1. Ben due volte nel mio intervento riportato su questo blog ho precisato che i numeri non mi convincevano, ribadendo che, se fossero stati corretti, allora i conti non sarebbero tornati. In grammatica si chiama periodo ipotetico. Si esprime una ipotesi da cui può derivare una conseguenza (esempio: se esco senza ombrello quando piove mi bagno, è chiaro che se non esco o se porto l’ombrello non mi bagno).
  2. A differenza del signor Russo io non posso avere accesso a tutti i documenti. Non solo. Per la prima volta, a partire almeno dal 2011, sul sito ufficiale del gestore non sono stati pubblicati nel corso dell’anno i dati della raccolta differenziata. Anzi nemmeno oggi che siamo al 31 gennaio si possono trovare. Mi sembra un “passo indietro”. Visto che mi sono ricordata che il signor Russo è titolare della delega che gli consente di interagire con il gestore, ne approfitto e lo invito a chiarire le ragioni di questo “passo indietro”. Se fossero stati pubblicati quei dati non sarei stata costretta a ricorrere ad un pensiero ipotetico e gli avrei risparmiato di “arrabbiarsi” e di rivolgersi all’avvocato e poi…tutto il resto.
  3. Il signor Russo sostiene che il gestore abbia trasmesso il piano nel mese di novembre, per questo non sarebbe stato aggiornato al 31 dicembre 2017. Perfetto, allora come mai sul frontespizio di quello stesso piano, non chissà in quale infinitesima nota, è riportata la data di gennaio 2018? Un errore? Un dato falso? Gli altri anni veniva riportato: marzo, aprile, giugno, a seconda di quando veniva inviato il piano. Come è giusto che sia. Perché quest’anno si scrive gennaio, ma invece si deve intendere novembre dell’anno prima?
  4. Il signor Russo sostiene ancora che i dati erano privi dei mesi novembre e dicembre e (ripeto) il dubbio mi era venuto e lo avevo palesato ben due volte. Non spiega però sulla scorta di quale misterioso calcolo sia stata prevista la raccolta in quella misura e, soprattutto, se fino al 31 ottobre la differenziata era al 64%, come avranno mai fatto ad ipotizzare che in soli due mesi (i mancanti novembre e dicembre), i cittadini sarebbero impazziti riuscendo così a portare la raccolta differenziata al 67,5% addirittura su base annua?
  5. Il signor Russo si autopontifica sostenendo che le tariffe per le utenze domestiche sono diminuite del 12% nella parte variabile. Verissimo. Se avesse letto quella parte del mio intervento, che lui ha giudicato “noiosissima” si sarebbe avveduto che l’ho scritto anche io. Avrebbe però anche scoperto che, essendo aumentata la tariffa nella parte fissa, quel risparmio, per la maggior parte dei cittadini, è diventato esiguo ed in alcuni casi persino nullo. Avrebbe anche scoperto che nel contempo per le utenze non domestiche la tariffa è persino aumentata. D’altronde, e qui non c’entra la grammatica,  se il costo complessivo resta invariato e da una parte diminuiscono le tariffe, è chiaro che da qualche altra parte debba per forza di cosa aumentare altro. Mi spiego: diciamo che io dal parrucchiere di solito pago 30 euro (18 per il taglio e 12 per lo shampoo). Un giorno mi fermo e leggo sconto del 30% sullo shampoo. Entro faccio lo shampoo ed il consueto taglio. Quando vado a pagare poi scopro che il costo del taglio è stato portato a 22 euro. Alla fine pagherò sempre 30 euro e mi sentirò anche un po’ presa in giro. Questa è matematica.
  6. Il signor Russo, se avesse approfondito il mio intervento,  sempre in quella parte “noiosissima”, avrebbe scoperto che c’è qualcosa che non convince pure nei costi della differenziata. Il signor Russo, se avesse approfondito il mio intervento, sempre in quella parte “noiosissima”, avrebbe scoperto che nel 2017 il costo in discarica per l’indifferenziato è stato inferiore a quello inizialmente preventivato, per cui, in ogni caso c’è stato un risparmio sotto questa voce. Forse avrebbe scoperto anche altre cosette…bastava leggere con più attenzione sia il piano che quella parte “noiosissima” del mio intervento che lui ha omesso, ma purtroppo…

Insomma, sulla scorta di queste considerazioni, è chiaro che, pur continuando a non comprenderne le ragioni, non mi atterrisce affatto l’idea di essere trascinata in Tribunale dal signor Russo, anzi mi sento estremamente serena. Serena ed anche sollevata, qualora in futuro dovessi scegliere di seguire la sua stessa strada e non quella – che sin ora ho sempre prediletto – del normale confronto pubblico per esternare un mio eventuale disappunto in ordine alla gestione amministrativa della cosa pubblica.

Per concludere non posso che parafrasare quanto scherzosamente dichiarato dal signor Russo: è vero, anche i bravi commettono gli errori…e gli altri?

Anna Iaccarino