In principio vi è stato un post sul blog ufficiale del Comune di Piano di Sorrento. Uno di quei post mistico/sensuali in cui si annunciava una buona notizia che aveva inaugurato il 2018 per il Comune di Piano di Sorrento.

Questa la lieta novella:

“…il Governo ha assegnato 150mila europer Villa Fondi nell’ambito del progetto nazionale “Bellezza@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”.

Si precisava anche che…

“In provincia di Napoli sono stati finanziati soltanto 3 interventi: Villa Fondi de Sangro di Piano di Sorrento (150 mila euro), Sentiero della collina Montevico Progetto Mesa Lakkos di lacco Ameno, Santuario Madonna degli Angeli di Cicciano (95 mila euro)”.

Il Sindaco Vincenzo Iaccarino, forte di questa iniezione di fiducia, lievitava fino a salire tre metri più su dei “tre metri sopra al cielo” di Federico Moccia.

Correva così sul suo profilo facebook per annunciare ai suoi seguaci l’incredibile accaduto.

Partiva con un post in cui, nel condividere un articolo del quotidiano, Il Mattino così scriveva:

 “La bellezza dei siti dimenticati” il Governo “premia” anche il Comune di Piano di Sorrento. (Il Mattino 10 gennaio 2018, Nello Lauro) La nostra gestione del territorio ..la nostra Bellezza ..Villa Fondi De Sangro con il Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina Georges Vallet..
Nulla avviene per caso…”.

Quel…

“…nulla avviene per caso”…

era roba da friddo ‘nguollo per decine e decine di suoi fans sfegatati.

Iaccarino, nel vedere quei like tutti insieme, perdeva letteralmente la bussola ed iniziava a condividere uno dietro l’altro, articoli, riprese, interviste, che lo vedevano protagonista di show in Villa Fondi. Faceva chiaramente intendere quale era il senso da attribuire a quel…

“…nulla avviene per caso”.

Insomma erano quelle ragioni per le quali il Governo aveva deciso di aprire i cordoni della borsa per finanziare questo progetto di recupero e valorizzazione di Villa Fondi. Di cacciare 150 mila euro.

Per la serie:

“Solo voi, solo voi, Vincenzo Iaccarino l’avete voi”.

Allora non sono bastati più i like.

Sono iniziati a grandinare i commenti di quella standing ovation virtuale:

“Complimenti Sindaco!Villa Fondi è un gioiello ,grazie”

“E una cosa bellissima ma vi ringraziamo per ciò che fate per Noi”

“Complimenti, bellissima città merita. VILLA Fondi un paradiso terreno”

“Splendido risultato! Complimenti!”

Alla fiera del boccalonesimo, che finisce con il coinvolgere anche la stampa, come è giusto che sia, proviamo a sottrarci noi.

Proviamo innanzitutto a porci qualche interrogativo.

Il primo, il più semplice:

“Cosa è stato finanziato?”

In poche parole: in che consiste l’intervento? In che consiste il progetto?

Ci colleghiamo al sito del Ministero e per prima cosa verifichiamo l’elenco degli interventi ammessi, non si sa mai.

E’ tutto vero.

A Villa Fondi de Sangro 150 mila euro.

Tutto ok.

Procediamo e cerchiamo l’origine: il bando.

Troviamo la notizia:

“Il Governo ha messo a disposizione 150 milioni di euro per recuperare e ristrutturare i beni culturali dimenticati. Ad assicurarlo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, prima in un’intervista e poi in un post su Facebook. Per determinare quali luoghi saranno oggetto delle risorse messe in campo il Governo ha attivato un indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it a cui i cittadini potranno segnalare, fino al 31 maggio, un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare”.

Il richiamo a Matteo Renzi ci insospettisce.

Leggiamo la data in cui è stata pubblicata la notizia: 10 maggio 2016. Quindi le segnalazioni da parte dei cittadini sarebbero dovute arrivare entro il 31 maggio 2016.

Con queste date a disposizione il…

“…nulla avviene per caso”…

…inizia a mostrare qualche segnale di cedimento.

Vincenzo Iaccarino è stato proclamato Sindaco il 7 giugno 2016, sette giorni dopo la chiusura dei termini per “votare” l’intervento da finanziare.

Che accidenti c’entra allora Iaccarino con questa storia?

Se c’è un merito, questo andrebbe eventualmente ascritto a chi lo ha preceduto.

A Giovanni Ruggiero?

Non sia mai detto. Ruggiero si tira in ballo solo quando c’è da attribuire colpe, mica per i meriti.

Allora…

“Pussa via brutta bertuccia!”

Non paghi di quanto scoperto, proseguiamo i nostri approfondimenti e ci accorgiamo che alla data del 31 maggio del 2016 erano state raccolte quasi 140.000 segnalazioni di cittadini, i quali aveva indicato oltre 7.540 luoghi in cui esiste un bene culturale da ristrutturare o recuperare alla fruizione collettiva. Un po’ troppi così il Governo decideva di  selezionare un solo sito per comune. Nell’eventualità che le risorse disponibili (150 milioni di euro in tutto) sarebbero risultate insufficienti,  si sarebbe dato luogo ad una selezione da parte di un’apposita commissione che avrebbe dovuto individuare gli interventi da finanziare assicurandone la diffusione territoriale.

Dopo oltre un anno la commissione riceveva così l’incarico di

  1. definire, per ciascuna Regione e Provincia autonoma, una quota delle risorse disponibili in proporzione al numero di luoghi segnalati;
  2. individuare interventi effettivamente realizzabili in relazione a un limite di contributo massimo;
  3. collocare le richieste di finanziamento secondo un ordine crescente, così da privilegiare le richieste di minore importo;
  4. selezionare gli interventi privilegiando quelli che, in relazione allo stato di maturazione progettuale, possano ritenersi di immediata realizzabilità.

Ovviamente la Commissione avrebbe dovuto giudicare solo quei progetti votati dai cittadini entro la data del 31 maggio 2016, sempre sette giorni prima che Vincenzo Iaccarino venisse proclamato Sindaco.

Già, perché…

“…nulla avviene per caso”.

A spiegarlo, nel novembre del 2016, era l’allora sottosegretario per i Beni e le Attività Culturale Dorina Bianchi, rispondendo ad un interrogazione parlamentare presentata da alcuni senatori del Movimento 5 Stelle.

Pochi giorni fa viene resa pubblica la graduatoria stilata dalla Commissione.

L’intervento di Villa Fondi, però, ha uno stato di “maturazione progettuale” tale da potersi ritenere “…di immediata realizzabilità”?

Il Sindaco Vincenzo Iaccarino purtroppo tutto questo non ce lo dice.

Nell’euforia, per la verità, non ci spiega nemmeno in che consiste questo progetto.

Magari avrà glissato, temendo che nel citarlo avrebbe corso il rischio di “aprire gli occhi ai micilli”.  Qualcuno, collegando le date, avrebbe potuto scoprire che lui – il nostro Superman – in questa storia non c’entrava né per “…la capa né per la coda”, altro che…

“…nulla avviene per caso”.

Allora avrebbe dovuto confessare. Spiegare alle folle plaudenti che se era avvenuto qualcosa lo si doveva al suo “odiato” predecessore Giovanni Ruggiero.

Noi però siamo Il Talepiano, non dei boccaloni qualsiasi, e quel progetto vogliamo sapere di che parla.

L’unica strada che resta è quella di interrogare l’albo pretorio.

Se c’è un progetto, deve pur essere passato in Giunta. Se è passato in Giunta non può non essere che nell’albo pretorio.

Partiamo da maggio 2016.

Ci le leggiamo tutte le delibere di Giunta.

Nulla.

Non c’è nulla.

Non c’è alcun progetto pubblicato.

Proviamo con le determine.

Peggio che andar di notte.

Del progetto finanziato dal Ministero non c’è traccia.

Come se non esistesse.

Allora?

Allora a cosa serviranno questi 150 mila euro?

Sarà per caso un progetto della Sovrintendenza?

Chi lo sa.

Non lo sanno neanche loro, tanto è che non ne parlano.

Così non va bene.

Perché il Sindaco Vincenzo Iaccarino oltre a fare il “bellillo” con il lavoro degli altri non ci spiega qualcosa in più?

E’ più che mai opportuno.

Non vorremmo che alla fine il finanziamento dovesse saltare e poi che succede?

Tranquilli, ce l’abbiamo per voi.

Già sappiamo cosa scriverà Iaccarino:

“Per colpa della precedente amministrazione abbiamo perso quel finanziamento di 150 mila euro che io avevo detto che avevamo ricevuto per merito mio”.

Insomma, facciamo appello ai boccaloni, affinché riscaldino i polpastrelli. Presto potrebbe servire una nuova vagonata di like.

j.p.