“Tomo tomo, cacchio cacchio…”
… direbbe il buon Totò.

C’è un Sorrento che vince

Anzi convince ed inizia ad attrarre a sé meritate attenzioni dopo un inizio di campionato tutt’altro che semplice.
La vittoria esterna di domenica scorsa per 2-0 sull’ostico campo della Battipagliese, segna il quarto risultato utile consecutivo (sesto aggiungendo anche i doppi successi di Coppa Italia ) e proietta i ragazzi di Mister Guarracino a ridosso delle zone alte della classifica dopo le tre sconfitte iniziali.
Una serie di risultati che vanno al di là di quello che rappresentano matematicamente in graduatoria, perché più di ogni altra cosa rinforzano la strada intrapresa dalla società in questa stagione e danno positività ad un ambiente ancora scosso e troppo diviso dal recente passato.

Il cambio di strategia

Dopo aver subito sciacallaggi di ogni tipo ed aver patito l’onta del fallimento economico, per ridare vigore ed entusiasmo all’ambiente negli ultimi due anni si era provati a ripartire con una diversa veste e l’obiettivo dichiarato di centrare la promozione in serie D.
I mancati risultati sportivi degli ultimi due campionati però hanno indotto la società peninsulare a cambiare nuovamente rotta. L’addio di Franco Giglio, coordinatore tecnico e principale azionista dell’ultimo corso biennale, ha portato con se una rivisitazione degli obiettivi in conseguenza anche di un budget notevolmente ridotto.
Rimasto fermo il resto della compagine societaria con l’avvocato Giuseppe Cappiello Presidente e la MSC sempre al fianco dei colori rossoneri quale main sponsor, è stato chiaro il diktat: basta con i nomi illustri e con il tourbillon di allenatori. Basta però anche con le spese faraoniche per ingaggi spropositati e spazio invece ad una programmazione più oculata ed a lungo termine, con la ferma intenzione di ripartire dalla base, dalle radici e dimostrare che a questi livelli è possibile dare spazio e far crescere ragazzi locali per affermare un legame più forte con il territorio.

In panchine e in campo spazio ai “locali”

La scelta di Antonio Guarracino, allenatore locale emergente, ma già esperto della categoria, è stata la naturale conseguenza di questa volontà.  Il cambio di denominazione da Fc Sorrento ad ASD Sorrento 1945, unito ad una review del logo con il ritorno allo stemma con le cinque losanghe, una decisione strategica per segnare un cambio di passo rispetto al duplice passato nel tentativo di riunire tutto l’ambiente finalmente sotto un unico simbolo e progetto.
Un programma avente come primo obiettivo il recupero di valori e di una identità perduta. Alle parole estive sono seguiti i fatti, è stata composta una squadra giovanissima con tanti ragazzi della costiera in rosa e soli sette over a disposizione, alcuni dei quali comunque formatesi nel settore giovanile del “vecchio” Sorrento.
Il principale sacrificio economico sul mercato è stato fatto per strappare alla concorrenza di squadre più quotate l’attaccante purosangue Alfonso Gargiulo. Riportarlo a casa per farne il capitano ed il leader in campo di questo di nuovo corso.

Le prime difficoltà, poi…

I primi sbandamenti avevano alimentato lo scetticismo. La sconfitta nel derby contro il Sant’Agnello alla terza di campionato aveva scatenato polemiche ed ilarità sui social, ma Mister Guarracino è stato bravo a tenere il timone dritto nella tempesta. A compattare la squadra e farle superare questo primo difficile momento.
Ciò che non uccide fortifica. La vittoria casalinga contro il Nola alla quarta è servita a sbloccare la truppa in campionato, mentre il pareggio a denti stretti sul temibile campo di Cervinara ha palesato il forte carattere della squadra e del suo allenatore. Una formazione che inizia ad avere una sua identità: sa soffrire, si difende in modo ordinato, dimostrando disciplina tattica ed una buona dose di cinismo come testimonia la vittoria all’inglese in quel di Battipaglia.
Il prossimo ciclo di partite, a partire dal turno casalingo di domenica prossima contro l’Eclanese, chiarirà il ruolo che questo Sorrento potrà recitare in campionato.
Intanto anche il nuovo vivaio comincia a produrre i primi frutti, le due squadre Under18 ed Under17, composte principalmente da ragazzi della costiera e seguite dal medesimo staff della prima squadra, ad evidenziare un unicum con il vertice della piramide, vincono nei rispettivi campionati regionali. Il tutto mentre la società parallelamente lavora per stringere rapporti di collaborazione con le altre realtà del territorio, a partire dall’Accademia Calcio Sorrento con cui condivide l’utilizzo del Campo Italia.

Adesso tocca ai tifosi

Nell’atavica attesa che le istituzioni decidano che strada prendere riguardo alle sorti dello stadio, effettuare o meno un restyling con il conseguente rilancio della struttura, lo spazio per effettuare voli pindarici è davvero poco ed allora ci sentiamo di appoggiare questa idea.
Meglio investire sulla base, seminare sul territorio per raccoglierne i frutti quando i tempi saranno migliori.
La tifoseria si dimostra ancora freddina, sogna sempre in grande. La memoria dei playoff per conquistare la serie B così come i ricordi della gesta di Paulinho sono ancora troppo freschi. Tuttavia se negli ultimi anni la più grande rabbia è stata quella di vedere svilire un simbolo, infangare una maglia ed assistere presunti professionisti svernare in Penisola, adesso credo sia giusto sostenere dei ragazzi che pur con i loro limiti tecnici sudano la casacca dimostrando grande legame con la propria terra.
Se la mia memoria non mente, l’ultima volta che si parti’ a fari spenti con una formazione molto giovane e con un tecnico della Penisola al timone, Pino La Scala, fu nel campionato di serie D nella stagione 2004-2005. Fu una della stagioni più divertenti e terminò con i playoff vinti in casa contro il Savoia per 3-1 in un’Italia pieno e ribollente di tifo.
L’augurio che facciamo alla società, a Mister Guarracino ed alla squadra è quello di seguire quel percorso.
La costiera ha bisogno del Sorrento, c’è necessità di una formazione di calcio che rappresenti il territorio e costituisca un punto di arrivo ed allo stesso tempo un trampolino di lancio per i tanti bambini e ragazzi che praticano le varie scuole calcio della zona.
Il sogno di vestire un giorno la gloriosa maglia rossonera deve esser tenuto vivo.
“Dopo la gloria riprendiamoci la nostra storia”
Così recitava uno striscione dei tifosi nel giorno della promozione dall’Eccellenza in serie D nella stagione 1997-98 dopo il primo fallimento degli inizi anni 90’. Allora più che pensare ai recenti fasti oppure di impuntarsi su questioni di principio è il caso di fare mente locale e ricordarsi di come si ripartì in quel periodo.
La storia insegna ed ha sempre ragione.
Arrivederci alla prossima.
Massimo Costagliola di Fiore
(P.S.: Foto by Carmine Galano estratte dalla pagina facebook ufficiale dell’ASD Sorrento 1945)