La serie D torna a Sorrento dopo quattro stagioni, i rossoneri conquistano la serie nazionale superando L’Agropoli per 1-0 nello spareggio giocato al Partenio di Avellino davanti ad oltre cinquecento tifosi giunti dalla costiera.

Per i rossoneri è festa grande anche al ritorno serale in città dove tra turisti sorpresi fanno spola i caroselli dei più affezionati tifosi.

La Cronaca

La prima parte di gara e’ segnata dalla supremazia cilentana. Il Sorrento lascia volontariamente il possesso palla agli agropolesi affidandosi solamente al gioco in ripartenza. A differenza della partita di quindici giorni fa però, i ragazzi di Mister Guarracino serrano meglio le fila, mantenendosi corti in campo e non lasciando la possibilità a Natiello e Buozzi di imperversare tra le linee.

Anche la scelta di lasciare Cifani in panchina, per affiancare Fiorentino come spalla di Gargiulo, si rivela azzeccata, perché i due attaccanti peninsulari mettono costantemente in ambasce la rocciosa coppia dei centrali cilentani, sia quando vanno in pressing difensivo sia quando cercano di infilarli in velocità in contropiede.

Il portiere Leone, classe 2001, confermato titolare dopo l’exploit di Avellino risulta nuovamente decisivo per le sorti della gara grazie ad un intervento per tempo. L’inerzia emotiva della gara cambia al 31’ quando su un’uscita sbagliata della difesa l’ottimo Bozzaotre conquista un pallone in pressing e viene steso in area da Iommazzo. L’arbitro Mucera non se la sente di affidare il penalty ai rossoneri che però da quel momento acquistano coraggio e conquistano metri in campo. Al 42’ Spicuzza è chiamato agli straordinari su un tiro all’incrocio dei pali di Alfonso Gargiulo, dopo un’ottima azione solitaria sull’out sinistro.

Al rientro in campo è sempre più Sorrento. Il sostegno degli oltre cinquecento fedelissimi provenienti dalla costiera è trascinante. Gli uomini di Mister Guarracino guadagnano il possesso del centrocampo dove i due interni under Bozzaotre e Masi sono da applausi per l’applicazione che mettono nella fase difensiva e lo slancio con cui si lanciano negli spazi in attacco. Sogliuzzo diventa l’ispiratore di tutte le azioni principali ed i rossoneri si avvicinano più volte alla porta avversaria collezionando angoli e calci di punizione.

È proprio da un piazzato calciato sotto la tribuna occupata dai sostenitori sorrentini che nasce l’azione del rigore.

Sogliuzzo taglia bene il cross sul primo palo, la palla carambola sul braccio di un difensore agropolese e questa volta Mucera non può esimersi nel segnalare il dischetto del rigore. Capitan Guarro si prende l’onere di tirare, il calcio mancino è teso, forte ma centrale così Spicuzza ha vita facile a rispondere, tuttavia sulla respinta Cifani si fionda prontamente e rimette velocemente una palla al centro che Di Deo, nel tentativo di cacciarla fuori, la spedisce sotto l’incrocio della propria porta.

Nel settore sorrentino è l’apoteosi. I giocatori si fiondano ad esultare arrampicandosi, mentre Mister Guarracino li richiama alla calma. Gli ultimi minuti sono da batticuore, i delfini tentano l’assalto all’arma bianca coinvolgendo anche l’estremo portiere sui calci piazzati offensivi. Sogliuzzo si fa espellere per doppia ammonizione, ma sul calcio di punizione dalla destra si infrangono le ultime residue speranze agropolesi di agguantare il pari.

Al triplice fischio è corsa matta di tutti i giocatori sotto il settore.

Può iniziare la festa, il Sorrento rivede la luce dopo anni di buio totale.

Il Commento

Vent’anni dopo il Sorrento Calcio può gioire per una promozione dal campionato di Eccellenza regionale alla Serie D Nazionale. Anche allora come oggi bisognava risalire la china dopo anni di delusioni, sofferenze e fallimenti.

Trait d’union tra quell’esperienza e l’attuale è Antonio Guarracino: capitano in campo nella stagione 1997-98, Mister vincente in questa stagione.

Una vittoria meritatissima arrivata in una stagione dove si era partiti a fari spenti. Senza presunte stars scese di categorie, ma con giocatori adulti messi al posto giusto ad affiancare con la loro esperienza una nidiata di ragazzini animati da belle speranze e grande volontà. Una sintesi su cui staff dirigenziale e tecnico si sono trovati d’accordo in pre-stagione e che ha conquistato strada facendo le simpatie di nuovi tifosi e vecchi aficionados, ancora feriti da anni di mortificazioni avverso la loro maglie del cuore. Al Partenio ci si è ritrovati tutti ed, a differenza di due settimane fa all’Italia, è stata festa. Il divario tecnico e di esperienza con la corazzata Agropoli è stata colmato grazie ad un’ottima interpretazione tattica della gara, ad una migliore condizione fisica ed alla presenza di un Leone tra i pali.

Dopo aver lasciato sfogare i cilentani per i primi 30’ di gioco i rossoneri hanno conquistato metri in campo e la supremazia territoriale nel secondo parziale è divenuta netta. Più gamba, più ardore per i rossoneri spinti da un tifo appassionato e voglioso di gioire dopo anni di frustrazioni.

Mancava il goal, ci ha pensato la sorte tramite un rimpallo favorevole. La fortuna non va mai a caso ma aiuta chi ci crede ed i sorrentini di audacia ne avevano dimostrata tanta la settimana scorsa andando a vincere in casa della Virtus Avellino, sotto gli occhi del loro ultimo persecutore, quel Genovese che per l’occasione si era materializzato sotto forma di poster gigantografico a piena vista a centrocampo. Utile a ricordare chi fosse stato il Caronte che aveva traghettato una società ed una maglia gloriosa verso l’inferno del fallimento.

E’ stato bello ritrovarsi ed è stato bello festeggiare come undici anni fa quando si era risaliti grazie ad una splendida cavalcata biennale in serie C oppure come nel 69’ come ricorda qualche tifoso d’annata quando in un altro spareggio al Flaminio si conquisto’ la serie C contro la Turris.

E’ stato bello vedere i padri abbracciare i figli. La vecchia guardia accompagnare il tifo delle nuove leve un passo di lato e non davanti. Sorrentini abbracciarsi e mischiarsi con santanellesi o carottesi in una saldatura che dà il senso di cosa rappresenti da sempre il Sorrento Calcio e la maglia rossonera per la nostra costiera.

E adesso? Trascorso il legittimo tempo per le euforie ed i festeggiamenti sarà tempo di programmare. Bisognerà trovare nuovi fondi e ci sarà da affrontare la solita, annosa problematica del campo Italia.

Come vedete la storia si ripete nel bene…e nel male, per adesso godiamoci il bene!!!

Massimo Costagliola di Fiore