31 agosto, per essere onesti

Cavoli cappucci, broccoli romaneschi e calabresi, verze, finocchi… tutte in fila dentro i loro alveoli di polistirolo mi guardavano desiderose di metter radici in un posto migliore.

Siamo pronti. Quasi.

Non avete idea di quanto sia difficile con un carattere come il mio attendere. Aspettare i tempi della natura, i tempi della burocrazia.

“Io che fondamentalmente non ho forse mai aspettato niente”

…diceva Silvestri, sto imparando ad aspettare tante cose, anche me stessa.

Eppure resta, da qualche parte in fondo all’anima, quel turbine, quel ribollire di voglia di fare e fare e fare ancora senza fermarsi.

Senza aspettare

Ci hanno provato in tanti, in vari modi, ci ho provato persino io ad asciugare il mare in tempesta, a fermare le onde… ma dove vi avviate?

Mi posso perdere per un paio di giorni, ma poi devo tornare.

Sì, sono egocentrica. No, non voglio essere ostacolata.

Voglio imparare, voglio sbagliare, voglio crescere, voglio affondare le radici e prendermi tutto quello che la terra mi vuole dare. Voglio combattere, voglio respirare e urlare e cantare.

L’erba voglio nel mio giardino cresce, perché senza sogni e senza progetti non valiamo niente.

Un nubifragio due giorni dopo la semina

Il terrore che tutto potesse essere andato perduto.

Una persona più unica che rara mi ha detto:

“Se ci credi, non è tutto perduto. Se ci credi, loro ce la faranno”.

Ci ho creduto e le mie piccole guerriere sono ancora tutte in piedi, forti, pronte a radicare e a dare i frutti.

Io aspetterò e ci crederò, anche quando mi mancherà la forza. Perché le relazioni umane sono un casino (come dice la saggia Clelia) ma sono anche fonte continua di sorprese e di ispirazione.

Sola sì, ma con esseri umani speciali accanto, i piedi per terra e le radici ancora più giù.

Valentina Stinga

“VIR’ ADDO’ FA JUORN’ CCA’ NISCIUNO FA’ NIENTE PE’ TTE'” 

– Vedi tu da dove iniziare, che nessuno fa niente per te –

cit. Mike Stinga