“Noi siamo.

Anzi no! Io sono.

Sono, sono, sono, fortissimamente sono”.

Si potrebbe sintetizzare in questa sorta di scioglilingua la “convention” tenuta ieri dal Sindaco Piergiorgio Sagristani all’Hotel La Pace di Sant’Agnello. Una “convention” in cui per la quarta volta ha annunciato che si candiderà a Primo cittadino.

In effetti non ha tutti i torti: Lui è.

Certo Lui è, anche perché altri non sono. Giusto per continuare nel gioco di parole.

Non è certo l’opposizione, che naviga nella confusione più totale.

Senza vertice e forse anche senza base. Non a caso, tra la folla presente all’Hotel La Pace, si è visto anche Giuseppe Coppola. Uno dei trombati eccellenti della scorsa tornata elettorale. Aveva deciso di restare al fianco di Gianmichele Orlando, ma le urne lo avevano bocciato. Ora avrà messo a fuoco che alla Corte in disarmo di Orlando non c’è trippa per gatti e strizza l’occhio all’ex avversario Sagristani. Un posto in lista con il Beneamato? Troppo rischioso, meglio rispolverare l’idea della lista civetta come quindici anni fa. Elezione assicurata.

Non è certo Giuseppe Gargiulo.

Il dinamico Peppe Boomerang, in privato mastica amaro, salvo poi in pubblico crogiolarsi al banco degli eletti. Quando poi Sagristani lo incipria, lui se ne va letteralmente in brodo di giuggole. Perché rischiare la sfida vis a vis ora e non sperare in un’impossibile investitura “divina” tra cinque anni?

Non è Pasquale Esposito.

Incassato il prepensionamento anticipato, accetta di buon grado i centoventi secondi di palcoscenico che gli offre nella sua magnanimità il Sovrano. Lui si commuove e ricorda di “…quando c’eravamo tanto amati”. A tratti è persino convincente. Era quello che serviva e Pasqualone si è comportato bene. Abbraccio e pacca sulla spalla.

Non è infine Antonino Castellano.

Giunge volutamente in ritardo. Così evita, nonostante l’invito ufficiale, di sedere sul palco. A modo suo prende le distanze. Ad immortalarlo, però, è l’obiettivo indiscreto di Francesco Di Maio. Retrocesso per un giorno da portavoce a fotografo ufficiale. Castellano come Esposito, e a differenza di Gargiulo (Boomerang), ha deciso di giocarsi la partita che verrà dall’esterno. Questo turno passa la mano. Troppo forte il Beneamato per sfidarlo in campo aperto.

Sagristani non gradisce lo smacco, ma incamera e passa oltre. Al momento opportuno renderà la pariglia. Non c’è spazio per dubbi in proposito.

Questa sera non si può.

Questa sera si celebra.

Tutto deve funzionare a dovere. Così viene spedito in cabina di regia Natale De Gregorio. Sarà lui a sfornare delle renziane slides per la festante sala. Per De Gregorio una sorta di prova generale in attesa di una promozione futura.

Sul palco salgono tutti i compagni di ventura.

Divisi in due terzetti.

Attilio Massa, Giuseppe Gargiulo e Francesco De Angelis vengono schierati sull’ala destra; Maria De Martino, Pasquale Esposito Clara Accardi presidiano il comparto sinistro. Del forfait di Castellano già si è detto.

Il pubblico è nutrito, ma non è proprio quello delle grandi occasioni. Complici le festività natalizie si registrano alcuni vuoti sugli spalti. Non bastano le transumanze provenienti dagli confinanti Comuni vassalli.

Da Massalubrense, per dar forza all’alleanza, giunge il regnante di turno Lorenzo Balducelli.

Sorrento, per non essere da meno, si presenta con il reggente Giuseppe Cuomo ed uno dei suoi più accreditati Consiglieri di Corte: Mariano Pontecorvo. Sgomita tra la folla, per farsi notare, anche il Consiglier ribelle Luigi Di Prisco.

Piano di Sorrento, assente il Governante formale Vincenzo Iaccarino, spedisce l’araldo Vincenzo Califano.

Meta addirittura non risponde alla chiama. Dalla lontana Vico accorre, a lavori iniziati, solo l’oppositore Maurizio Cinque.

Parte subito Sagristani, non vuole tediare a lungo, anche perché di lì a breve trasmetteranno in tivvù la sciagurata eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia.

Ci scherza su:

“Questa è una mia pecca mi dicono: non sono tifoso del Napoli”.

La sala gli rimbalza una risatina di circostanza.

Un po’ di ringraziamenti “addò coglio coglio” e poi arriva l’ordine per De Gregorio. Via con le tanto attese slides.

Si parte con il fiore all’occhiello: l’Oasi in città..

“E’ la dimostrazione che i parcheggi si possono fare, basta che sopra si mettano gli alberi”.

E’ il Suo commento.

Il leader del WWF Claudio d’Esposito, presente in sala, a momenti sviene. In una frase Sagristani ha buttato a mare venti anni di battaglie contro boxlandia.

Fa niente! Lui può e allora via con la lista.

Sporting Club, Manutenzione di tutte le strutture sportive, video-sorveglianza, restauro Monumento dei caduti, spazi all’interno di Palazzo Diaz, messa in sicurezza delle scuole, rifugio per cani abbandonati, addobbi natalizi, eventi popolari di qualità, matrimoni all’Oasi e al Pizzo.

Ce n’è per tutti e per tutti i gusti.

E l’housing sociale?

Possibile non lo citi. L’ingegner Antonio Elefante, pur non è comparendo nelle foto ufficiali è seduto nelle prime file. Inizia a “turciarsi” sulla sedia.

Calma, calma e gesso.

Benché dopo gli addobbi di Natale e le feste di paese, l’housing viene citato con un promessa:

“Alla fine comunicheremo l’elenco di tutti quelli che avranno acquistato la casa”.

Bella scoperta, dopo l’acquisto gli atti verranno trascritti alla Conservatoria. Diventeranno pubblici!

Fa niente! Lui può e allora via con la seconda lista.

“Non è un libro dei sogni, ma il libro della realtà. Siamo stati veramente bravi”

Sottolinea in uno stato di estasi quasi mistica. Manca solo che inizia a baciarsi. Il pubblico questa volta applaude. Molto compito, però, in stile wimbledoniano.

Nessuno strappo di capelli e nessuna standing ovation. Tutto molto british.

La serata si chiude con la spiegazione del perché si ricandida…

“Sant’Agnello è la mia casa, e i cittadini sono i miei figli”.

Lui è. Lui può.

Nessun altro può.

Comincia così quella che sarà la più travagliata sindacatura di Piergiorgio Sagristani.

Dopo di lui le deluge (il diluvio), ma saranno fulmini e saette già da subito.

Se ne può esser certi.

Johnny Pollio