La questione relativa all’indennità di carica dell’attuale Assessore Clara Accardi era esplosa circa un anno fa. A sollevarla era stata l’allora gruppo di minoranza di Liberi e Uguali, quando la Accardi ricopriva la carica di vice-Sindaco.

Gian Michele Orlando e i suoi, a proposito della stessa Accardi, all’epoca così scrissero:

E’ ormai più di un anno che lavora alacremente come dipendente a tempo pieno e forse non ha avuto ancora il tempo di passare al Municipio per comunicare la sua assunzione.

Fatto sta che, in barba all’art. 82 del TUEL che prevede che …” l’indennità dei componenti degli organi esecutivi è dimezzata per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa…” continua a percepire indebitamente l’indennità per intero e ciò oltre che recare un danno erariale al nostro Comune, costituisce anche reato di natura penale.
Meno male che con Sagristani è tornata di moda l’ONESTA’.

Sulla questione fece sentire la sua anche Gennaro Rocco, all’epoca non ancora eletto in Consiglio comunale, che si espresse in termini molto netti:

Immediata e piccata fu la replica dell’Amministrazione affidata direttamente al Sindaco Piergiorgio Sagristani che così rispose:

Pinocchio Orlando e soci, ignorano, o fingono di ignorare, che l’articolo 60, ottavo comma, del Testo unico sugli Enti locali dispone che i lavoratori dipendenti a tempo determinato non possono chiedere l’aspettativa e pertanto non è applicabile a loro il criterio che i solerti censori di Liberi ed Eguali vorrebbero applicare al vice Sindaco che ha un contratto proprio a tempo determinato. Tale interpretazione è stata confermata dalla Corte dei Conti, sezione regionale della Puglia, nella sentenza n.414 del 2015. Perché parlare a vanvera e sollevare inutili polveroni? È un modo per coprire tutta la propria incapacità politica e programmatica, ma che, alla fine, rivela una pericolosa ignoranza o una profonda ed inutile cattiveria.
Meditino gli elettori!

La vicenda finì anche all’attenzione della Procura che decise di aprire un fascicolo affidandone la delega delle indagini alla Guardia di Finanza.

Una storia che sembrava non avere ulteriori sviluppi, fino ad un paio di settimane fa, quando la Accardi, a sorpresa, ha chiesto…

…che l’indennità di funzione da corrispondere in suo favore venga rideterminata in riduzione, nella misura del 50 per cento di quella come sopra precedentemente quantificata, trovandosi nella condizione di lavoratrice dipendente a tempo determinato, in servizio attivo presso azienda privata.

Un cambio di indirizzo che è stato immediatamente accolto dal Comune che pochi giorni fa ha deciso di…

…modificare parzialmente, per le ragioni di cui in narrativa che s’intendono qui di seguito integralmente riportate, la propria precedente determinazione n. 5 del 22.01.2019, ad oggetto “Indennità di funzione Sindaco, componenti della Giunta Comunale e Presidente del Consiglio Comunale anno 2019. Determinazioni.” con specifico riferimento all’ammontare dell’indennità di funzione da corrispondere all’assessore Chiara Accardi, che viene con la presente rideterminata in € 547,80 mensili, con decorrenza dall’01.03.2019.

Una scelta che, a quanto pare, sarebbe stata dettata dalla prudenza. Infatti, nel corpo dello stesso atto che ridetermina l’indennità della Accardi, si legge che si ravvede…

…l’opportunità che in ordine alla problematica in esame vengano acquisiti elementi di maggiore delucidazione e ritenuto, nelle more di tali chiarimenti, doversi prudenzialmente accogliere la richiesta formulata dall’assessore Accardi, accantonando la differenza in attesa di definitive determinazioni.

Insomma le certezze che si avevano un anno fa, forse stanno iniziando a vacillare, così come l’intraprendenza di chi all’epoca si “sbatteva” tanto.