Non comincia nel migliore dei modi il quarto mandato del Sindaco Piergiorgio Sagristani.

La Procura, infatti, ha deciso di vederci chiaro in una vicenda relativa alla cessione di un credito da parte dell’Ente ed è così trapelata la notizia di un’inchiesta in corso. Nell’inchiesta sono coinvolti, oltre allo stesso Sagristani, anche la Segretaria generale, dottoressa Loredana Lattene, ed i componenti della passata Giunta, ad eccezione dell’ex Assessore Antonino Castellano.

Castellano, infatti, risultava assente nella seduta dell’Esecutivo in cui fu approvata la delibera ora al vaglio degli inquirenti. L’ipotesi di reato su cui si sta lavorando è quella di abuso di ufficio.

La delibera in questione risale al 12 dicembre del 2014 ed aveva come oggetto la cessione di un credito del Comune di Sant’Agnello in favore della società Forever s.a.s., a seguito di un istanza presentata dalla stessa Forever.

In pratica il Comune, che era creditore nei confronti di un terzo di una somma di circa 570 mila euro, cedeva una parte di questo credito (pari a 400 mila euro), alla Forever in cambio del pagamento immediato del solo importo di 250 mila.

Una cessione a titolo oneroso, caratterizzata però dalla circostanza che il corrispettivo della cessione era inferiore al valore del credito ceduto.

Il terzo debitore del Comune – per una vicenda legata a vecchi espropri per la realizzazione del campo di via dei Pini – a sua volta era creditore della Forever per circa 550 mila euro.

Una questione molto arzigogolata su cui la Segretaria sostanzialmente espresse un parere favorevole in cui evidenziava che…

“Alla luce delle considerazioni che precedono, ferma restando la discrezionalità amministrativa tipica dei soggetti che adottano l’atto deliberativo, si ritiene che l’accettazione della proposta di cessione del credito formulata dalla Forever S.a.s, opportunamente integrata con le clausole contrattuali sopra evidenziate a tutela dell’ente, concretizzerebbe per questo Comune un vantaggio economico tale da far ritenere sussistente l’interesse pubblico alla realizzazione dell’operazione”.

Forte di questo parere, la Giunta approvò la delibera e l’allegato schema dell’atto di cessione che fu poi successivamente formalizzato.

Ovviamente la cessione di questo credito non fu preceduta da alcuna evidenza pubblica al fine di individuare l’acquirente.

Tanto bastò per far presentare un articolato esposto alla Procura della Repubblica, esposto da cui ne è successivamente scaturita l’inchiesta.