“E’ prevista una leggera diminuzione della TARI, dovuta all’approvazione nello scroso Consiglio comunale del piano finanziario dell’anno 2018 che prevede una riduzione dei costi dovuti dal nuovo appalto del servizio che decorrerà dai prossimi mesi”.

Pasquale Esposito e Giuseppe Gargiulo

Così dichiarava Giuseppe Gargiulo, all’epoca Assessore al Bilancio ed oggi vice-Sindaco, nel corso della seduta di Consiglio comunale del 21 marzo scorso in cui si provvide ad approvare il bilancio di previsione 2018.

In effetti è così, o meglio era così, perché così ora non sembra più essere. Ci sia perdonato il gioco di parole.

Infatti, per il 2017 – così come evidenziato nel piano finanziario della gestione dei rifiuti – i costi complessivi ammontavano ad € 1.867.443 euro. Per effetto del nuovo bando questi costi sarebbero dovuti scendere ad € 1.805.000.

Oltre 60 mila euro in meno che – spalmati sui contribuenti avrebbero dovuto consentire quella riduzione dei costi a cui faceva riferimento Gargiulo.

Tuttavia, dopo che nel dicembre dello scorso anno vi era stata la proposta di aggiudicazione alla stessa ditta che attualmente è affidataria del servizio (l’AM Tecnology srl), di questo nuovo bando se ne sono per il momento perse le tracce.

A bloccare l’iter le osservazioni presentate da un’altra società che aveva partecipato alla gara.

Attualmente le ultime notizie che si conoscono è che lo scorso 28 maggio si è tenuta una riunione presso la centrale unica di committenza al fine di valutare la congruità delle offerte, riunione in cui si è pensato di chiedere lumi al legale dell’Ente.

Morale della favola il 31 maggio scorso il Sindaco Piergiorgio Sagristani ha provveduto a prorogare in via d’urgenza il servizio sino alla fine di luglio. Si tratta dell’ennesima proroga che viene effettuata però alle stesse condizioni contrattuali del vecchio appalto, vale a dire senza risparmio di quei famosi 60 mila euro.

Chi ci rimetterà la differenza ora?