Erano arrivati in una decina in Penisola, con l’intento di sostenere la propria squadra del cuore, il Cava United F.C., nella sfida contro il Piano Pizzeria Lucia. Incontro di cartello della 24esima giornata del girone G del Campionato di II categoria.
Si sfidavano la Terza in classifica, la formazione costiera, e la quarta, quella cavese.
La sorpresa dirigenti e tifosi di Cava l’hanno avuta ai cancelli di ingresso, sbarrati e controllati dalla Polizia Municipale, come raccontano loro stessi. La partita andava giocata a porte chiuse.
Motivo?
Il Comune, dopo le polemiche dei giorni scorsi, avrebbe deciso di far rivivere un vecchio provvedimento che prevede il divieto di accesso per i tifosi. La vicenda è spiegata sulla pagina ufficiale del Cava United F.C. in questi termini:
“Il calcio è morto e oggi si è celebrata la cerimonia funebre.
A Sant’Agnello si è disputata una delle partite decisive del Campionato di 2a Categoria Girone G Campania. Ma, udite udite, si è disputata a porte chiuse.
Per un incomprensibile inghippo amministrativo, ci è stato vietato l’ingresso. La ragione sembrerebbe da ascrivere alle proteste di abitanti e operatori economici del luogo che non gradiscono qualche schiamazzo che dei buontemponi come noi, proprietari e tifosi di una squadra di calcio, avrebbero potuto provocare dalle 10.30 alle 12.30 di una domenica mattina.
Una vergogna inaudita, mai vista in tanti anni di frequentazione degli stadi della Penisola. Un assurdo inconcepibile perché un evento sportivo, quand’anche dilettantistico, non ha senso senza pubblico. Perché impedire l’accesso della cittadinanza a un impianto pubblico, di proprietà della cittadinanza, non segue alcuna logica.
Sia chiaro, qui le responsabilità dell’accaduto ricadono su tutte le parti in causa. Sull’Amministrazione Comunale che si prostra alle esigenze di pochi, negando le prerogative di tutti. Sulla società ospitante, che si presta ad utilizzare una struttura che non è in condizioni di garantire i minimi diritti, a cominciare da quelli dei supporters della squadra di casa e, al colmo della sciatteria, non si accorge neanche che il comunicato ufficiale manca del provvedimento adottato. E non ultima la federazione, la quale permette la disputa di un campionato senza la presenza dell’essenza del calcio, i tifosi.
Tutti responsabili tranne noi che, come sempre, ci abbiamo messo il nostro tempo, le nostre energie, il nostro entusiasmo e, come se non bastasse, anche un po’ di risorse per organizzare la trasferta.
Addirittura abbiamo scoperto che sono ben tre anni che questo campo sportivo è gravato da un provvedimento restrittivo che nega l’accesso al pubblico. Fino a stamattina si è chiuso un occhio ma oggi, chissà mai perché, si sono mobilitati Polizia Municipale di Sant’Agnello, addetti alla sicurezza e responsabili della Società Piano Pizzeria Lucia. Tutti schierati a sbarrare l’ingresso alla nostra gente, pericolosamente armata di pane, fiordilatte e sfogliatelle!
La sconfitta che è scaturita sul campo è stata solo il corollario a una giornata illogica, irrazionale, assurda.
Il 7 aprile 2019 è una data che ricorderemo a lungo, molto a lungo”.
Il comunicato emesso dalla dirigenza della squadra cavese è stato poi ripreso e rilanciato sui social che commenti alquanto inequivocabili che, stigmatizzano la pessima figura fatta.
Commenti come questi:
Ok, l’Italia è un paese abbastanza ridicolo.
Va bene, al sud spesso siamo messi anche peggio.
D’accordo, la Penisola Sorrentina per certi versi sta proprio rovinata.
Ma l’amministrazione della ridente Sant’Agnello, che dire, su certi (per non dire troppi) argomenti, riesce addirittura a distinguersi e farsi notare anche altrove, per incompetenza, arroganza, inadeguatezza e altri aggettivi che lascio all’immaginazione dei suoi cittadini, che vivendo qui come me, certe cose non solo le sanno ma ahimé le vivono quotidianamente.
Eh niente, prendiamoci pure lezioni di sport e civiltà dalla “lontana” Cava de Tirreni…
E pure di terra da coltivare ce ne sarebbe tanta, ma niente… Vi ostinate a chiudervi in quei palazzi in mezzo alla piazza principale della ridente cittadina peninsulare…
Mi fermo qua e non entro nel merito della questione del campo di Viale dei Pini per decenza.
Ah comunque non vi preoccupate voi in quei palazzi, oggi mi sono vergognato io (e non solo) per voi!
Slave a tutti, è doveroso da parte mia e a nome dell’associazione sportiva G. S. S. Piano P. L., replicare a questo articolo, dove si accusa un’amministrazione comunale che ha dato una disponibilità ad utilizzare il proprio impianto a noi come altri per fare sport e si accusa una società come la nostra che purtroppo non avendo una struttura nel proprio comune è costretta ad emigrare in comuni vicini. In primis ci tengo a sottolineare che ogni notizia prima di essere resa nota, andrebbe verificata e costatare se rappresenta la verità. Fare un copia e incolla di articoli o notizie espresse da terzi non significa pubblicare la verità. Ieri è successo che è stata applicata la legge a tutti gli effetti e sono nati i “problemi” perché non siamo abituati o preparati a questo. La società Cava United ieri ospite al campo Sportivo di Viale dei Pini per la gara di seconda categoria, contro la nostra associazione, che utilizzava il campo per la propria gara casalinga, portava a seguito numerose persone dopo che nei giorni precedenti erano state fatte le giuste comunicazioni da parte nostra nei loro confronti, dove spiegavamo che la gara era a porte chiuse (come riportato dalla F. I. G. C. in tutti i comunicati da settembre ad ora) ed era vietato l’accesso a tutti coloro che non erano presenti nella distinta di gara, come fatto con amici, parenti e altre persone a seguito della nostra squadra. A tale comunicazione la società Cava United non ha dato nessun peso, portando ugualmente a seguito un gruppo di persone che all’ingresso dell’impianto sportivo si dichiaravano tutti soci della società. A questa situazione va aggiunto che la società sportiva G. S. S. Piano P. L. metteva a disposizione steward autorizzato con tutti i certificati idonei, per garantire il servizio delle porte chiuse. L’amministrazione comunale di Sant’Agnello ha sempre dato la disponibilità della struttura a noi come ad altre società con l’unica condizione delle porte chiuse. In parte ci siamo sempre riusciti, salvo qualche episodio dove non si è riuscito a garantire ciò e ce ne assiumiano noi la responsabilità per quelle rare volte, ma nel caso di ieri, ripeto è stato applicato il regolamento della struttura come andava fatto e la società Cava ne era al corrente. L’amministrazione comunale ha mostrato grande sensibilità nei nostri confronti che rappresentiamo un altro comune e non aveva nessun obbligo nel farci utilizzare la struttura, ma ha voluto concederci questa opportunità per far fare sport a ragazzi che hanno voglia di divertirsi e giocando a calcio senza farsi prendere da altre distrazioni. È giusto dire che il calcio necessita dei tifosi, ma in questo caso è giusto anche garantire ad un vicinato, la giusta quiete.