Non ho ricondiviso la lettera inviata a Michele Cinque, in cui un commerciante santanellese si lamentava dell’evento StreetFood, che per tre giorni avrebbe sottratto clientela agli esercizi locali. E dopo vi spiego perché.

La lettera lamenta il fatto che l’evento sia costato alle nostre tasche 28mila euro di fondi pubblici, senza che le api lasciassero al Comune di Sant’Agnello un solo euro di contributo: né hanno pagato per la partecipazione all’evento, né per l’occupazione di suolo pubblico, né hanno destinato una parte del guadagnato -che ne so- ad una causa sociale. Nulla.

Non l’ho ricondivisa perché quella lettera chiedeva di rimanere anonima. Mentre io per dire quello che penso ci metto la faccia, il mio nome ed il mio cognome. Comprendo la “paura” della richiesta dell’anonimato perché ogni giorno pago il peso e la pressione di essermi schierato contro questa amministrazione. Con minacce, sfottò e “consigli” che al massimo mi strappano un sorriso.

Ho già parlato del fatto che il contributo all’evento fosse sproporzionato rispetto alle capacità economiche del Comune di Sant’Agnello. Abbiamo rilanciato con la proposta di finanziare questi eventi partecipando ai tanti bandi regionali ed europei disponibili, con una programmazione precisa che potesse servire anche agli operatori turistici per implementare l’offerta, e ai nostri ospiti stranieri che magari non conoscono Tony Tammaro (per un paese che fa del turismo la sua principale economia).

MA NON VORREI che anche straparlare, in bene o in male, di questo evento distragga dai veri problemi di Sant’Agnello, il comune dell’Housing Sociale, delle speculazioni del cemento, dei tecnici assunti a mezzo servizio, degli assessori che prendono più indennità a fine mese di quanto potrebbero.

Non deve distrarci dal parlare di cura delle periferie, di cura dei servizi ai cittadini, di tasse comunali più basse, di migliore qualità della vita (tutela sanitaria, traffico, strade dissestate etc…), di pulizia del centro storico, di vicinanza ai commercianti, agli imprenditori, ai cittadini.

Oggi è un anno che sono stati eletti e hanno fatto sto poco. Ne abbiamo altri 4 davanti.

Michele Vitiello