Il tutto è partito da una richiesta inviata da Claudio d’Esposito al Comune di Piano di Sorrento nella giornata di ieri. una richiesta in cui il Presidente dell’Associazione WWF Terre del Tirreno, ha così scritto:

“…nel Comune di Piano di Sorrento, in via Pomicino, sono presenti, depositati al suolo da tempo, assieme a diversi rifiuti sparsi o contenuti in sacchi di plastica anche alcune tubature che sembrerebbero contenere materiali in amianto;
Considerato
– la portata altamente tossica del materiale in amianto a causa delle fibre e della polvere di asbesto estremamente pericolose per la salute umana; – il rischio che i manufatti in amianto possano con la loro progressiva disgregazione, proprio per l’esposizione agli agenti atmosferici ed al contatto diretto col suolo, andare a contaminare l’ambiente circostante; – la circostanza che il mancato prelievo di tali rifiuti ha di fatto configurato nel tempo una vera e propria piccola discarica;
Si chiede
un Vs. sollecito interessamento atto ad individuare eventuali responsabili ed ottenere l’immediata bonifica del sito”.

A stretto giro arriva la risposta dal Comune carottese, affidata al geometra Michele Amodio, il funzionario responsabile del settore.

Amodio in pratica precisa che…

“…i materiali di che trattasi sono allocati tutti in zona del Comune di Sant’Agnello e non di Piano di Sorrento”.

La colpa quindi non sarebbe di Piano di Sorrento ma di Sant’Agnello, nonostante questo il funzionario fa sapere che nello spirito di collaborazione tra gli enti Piano di Sorrento provvederà a rimuovere almeno i rifiuti di amianto.

Per il resto, la palla ora passa a Sant’Agnello.

Intanto la “munnezza” resta lì.