Si è fatta attendere qualche giorno, ma alla fine è arrivata anche la precisazione dell’ex Sindaco Marco Fiorentino sulla vicenda della nascita del Movimento a difesa dei beni comuni della Città.

Una precisazione che per la verità alimenta ancora più dubbi.

“Su un blog ho letto un articolo sull’iniziativa spontanea assunta da alcune associazioni di Sorrento di dar vita a una specie di coordinamento per svolgere azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle modalità di gestione dei beni pubblici nella nostra Città da parte dell’Amministrazione”.

Così esordisce Fiorentino.

Ha letto su un blog. Non ne sapeva niente prima. Il tutto sarebbe avvenuto “a sua insaputa”.

Ormai si porta.

A quale blog si riferisce però Fiorentino?

Non di certo al nostro. Noi abbiamo riportato la notizia a distanza di qualche giorno.

Allora a chi?

Chiaramente al blog Politica in penisola, fondato da Vincenzo Califano, l’attuale portavoce del Sindaco Vincenzo Iaccarino, peraltro notoriamente molto vicino alle posizioni di Fiorentino. E’ stato infatti Politica in penisola a riportare per primo la news, pubblicando per esteso il comunicato con tanto di nomi dei firmatari in calce. Tra quei nomi vi era quello di Marco Fiorentino.

Ora delle due l’una: o Marco Fiorentino non aveva firmato un bel niente o Marco Fiorentino si era dimenticato di aver firmato.

Per la verità, dalle parole che utilizza Fiorentino nel prosieguo del suo comunicato di chiarimento, sembra emergere una sua estraneità, almeno iniziale…

“I promotori di quello che è stato definito addirittura un “manifesto” hanno ritenuto di invitarmi, probabilmente in virtù delle iniziative che come consigliere comunale sto portando avanti su alcuni temi di interesse generale, fra cui la tutela del Conservatorio Santa Maria delle Grazie da una paventata trasformazione in una struttura ricettiva turistica da parte di privati e altre iniziative come per esempio il recupero e la salvaguardia della Regina Giovanna”.

Insomma Fiorentino se ne stava per i fatti suoi, sono stati gli altri, compreso Rosario Lotito, il rappresentante del Meet Up Amici di Beppe Grillo a chiamarlo.

Le ragioni di questa chiamata?

Le spiega sempre Fiorentino. Meriti acquisiti sul campo, così come scrive…

“L’attenzione su queste mie iniziative è stata sempre alta, così come pure il consenso dimostratomi dalla Città per l’azione svolta a difesa del suo patrimonio. Per questo ho ritenuto fosse mio dovere rispondere a questo invito che non è, come invece qualcuno vuol far credere, la nascita di un movimento politico trasversale. Piuttosto l’incontro tra differenti realtà socio-culturali e sensibilità politiche su un tema condiviso e per il quale ciascuno può dare un utile contributo nell’interesse della Città e dei Sorrentini”.

Di qui il classico finale stizzito…

“Respingo perciò al mittente l’intento chiaramente strumentale e ignobilmente speculativo dell’autore dell’articolo che ha voluto semplicemente distrarre l’opinione pubblica dai contenuti di questa iniziativa per “gettarla” in politica mettendo in atto anche un’aggressione personale nei miei confronti che non ha alcuna ragion d’essere”.

Un vero e proprio marchio di fabbrica, il respingimento al mittente, comune a molte repliche provenienti da diversi politici locali. Una sorta di intercalare del discorso che prescinde ormai dal reale significato della locuzione.

Una sorta di…

“Ho detto tutto”

..tanto caro ai mitici Totò & Peppino.

Insomma siamo stati noi a buttarla in politica, chi ha redatto il manifesto parlava di semiotica comportamentale.

“Gomito….ma ci faccia il piacere”.

j.p.