Esistono degli incroci strani. Triangolazioni tra personaggi che, in certi momenti storici, non immaginereste mai poter avere qualcosa in comune.

  • il primo è un ex sindaco di Sorrento. Battuto alle ultime elezioni da Giuseppe Cuomo, il Primo cittadino attualmente in carica, ma già pronto, lo dicono i fatti, a rinnovare la sfida nel 2020.
  • il secondo è un assessore di spicco dell’attuale Amministrazione sorrentina. Il più votato e il più controverso sotto molti aspetti, ma si sa chi divide vince e lui la politica e le strategie, ha dimostrato di saperle fare come si deve.
  • il terzo è un giornalista. Ex responsabile della campagna elettorale del primo personaggio, Portavoce di un altro Comune peninsulare che quando c’è da costruire alleanze e mischiare le carte, non importa con quali mezzi leali, è sempre presente.

Di chi stiamo parlando?

Marco Fiorentino, Massimo Coppola e Vincenzo Califano.

Cosa hanno in comune?

Ragioniamoci insieme, con una serie di legami causa-effetto.

Fiorentino sta portando avanti, già da un po’ di tempo, un’attività di opposizione molto forte che alle interrogazioni in Consiglio affianca un blog (sorrentojournal.blogspot.it) all’interno del quale si porta avanti la tesi per cui, a parer loro, l’amministrazione Cuomo sarebbe la peggiore della storia sorrentina. Si passa con agilità dal traffico alla diatriba sul percorso meccanizzato, dalle critiche sugli eventi all’affaire Conservatorio di Santa Maria delle Grazie. Uno strumento, quello del blog, che segue spesso e volentieri l’onda di indignazione del web, prendendo spunto o dettando i temi che smuovono volta per volta l’opinione pubblica facebookiana.

Ultimo caso? Il taglio degli alberi in prossimità dall’Hotel Gardenia. È storia recente, di cui ce ne siamo occupati a più riprese. Il moto di protesta di un folto gruppo di sorrentini contro il taglio, secondo loro illegittimo, di sei alberi che avrebbero creato problemi di dissesto al marciapiedi davanti all’Hotel Gardenia.

Chi interviene?

L’assessore Coppola, che con una “palla corta” richiama una vecchia delibera del 2011 proposta da Giuseppe Stinga provando a scaricargli parte della colpa. La risposta di Stinga è perentoria, è estraneo ai fatti.

Le polemiche continuano, vengono fuori l’orario di ricevimento dell’Assessore Coppola proprio all’Hotel Gardenia. La sua amicizia storica con il proprietario dell’hotel Gaetano Mauro e l’esposto del WWF, prontamente riscontrato dai Carabinieri Forestali di Castellammare di Stabia, che pochi giorni dopo prelevano tutti gli atti relativi alla vicenda.

Senza voler entrare troppo nello specifico, non è questo il punto: a saltare all’occhio è l’incredibile silenzio di Marco Fiorentino su tutta la diatriba. Né una parola né un post su una questione che sarebbe stata un ottimo tema da spingere contro l’amministrazione Cuomo.

Ecco il legame causa-effetto?

Pare di si, non possiamo dirlo con certezza, ma se non ne basta uno, due indizi fanno una prova. Pochi giorni dopo ecco venir fuori un articolo strano che, ai pochi osservatori attenti, ha fatto collegare tutti i puntini della vicenda.

L’articolo compare sul blog Politica in Penisola, fondato proprio da Califano. L’articolo è un’analisi interessante per il post Peppino Cuomo. Secondo Califano la vicenda Gardenia rischia di far fuori dai giochi per la successione Massimo Coppola, piazzando in pole position Stefano Marzuillo, presidente del Consiglio Comunale e probabile prossimo vice sindaco dell’amministrazione Cuomo.

L’articolo delinea uno scenario che vede tutti allineati sull’investitura di Marzuillo, a partire da Mariano Pontecorvo fino ad arrivare addirittura al segretario cittadino del PD Ivan Gargiulo. Di qui quello che appare un suggerimento “disinteressato” a Coppola. Correre da solo alla prossima competizione elettorale.

Una corsa a tre: Marzuillo (o chi sarà) ad ereditare lo scettro di Cuomo, Coppola nei panni del ribelle ed ovviamente Fiorentino come sfidante storico.

Si rischierebbe il ballottaggio? Benissimo: a quel punto chi, tra Coppola e Fiorentino resta fuori dal secondo turno, appoggerebbe l’altro.

A più di due anni di distanza dal voto questa operazione sembra fantapolitica.

A più di due anni di distanza dalle elezioni se ne può parlare, magari al tavolino di un bar, insieme per un caffè.

Anche se non si condivide un progetto politico, si può iniziare a ragionare su un accordo a tempo, basato sul silenzio, su qualche interesse comune e sul voler iniziare a fare piazza pulita per la corsa alla poltrona di sindaco.

Luigi Fuorimano