Ormai il turismo è in overflow e se ne stanno rendendo conto proprio tutti. Stamattina, ad esempio, il Commendator Gaetano Mastellone ha pubblicato una sua riflessione che di seguito condividiamo.
**********************
Mi ripeto! Mi ripeto! Mi ripeto!
No al “turismo mordi e fuggi”!
Ogni giorno “calpestano” la mia Città ondate di Turisti di transito o quelli di poche ore!
Arrivano con il “carro bestiame” della Circumvesuviana (sigh!), con Taxi napoletani, con Bus, etc. Fiumi di gente che ci portano scarso, o nullo valore, aggiunto! Gente che crea solo confusione nella già nostra confusione. Poi ci sono i “turisti giornalieri” dell’hinterland napoletano!
Il concetto che esprimo, da tempo, è molto semplice!
Bisogna analizzare il problema con un preciso Piano Strategico e se del caso, per tutelare il nostro patrimonio e le casse comunali, applicare una sorta di tassa di “entrata” (i modi per applicarla non si possono discutere sui Social, ma ci sono) sulle persone e sui mezzi.
Insomma volete vedere Sorrento?
Si paga!
Ricordo che un personaggio sorrentino, in difesa dei suoi amici politici, fece un battutaccia nei miei confronti …. piena di livore che è insito in coloro che leggono e non capiscono i concetti!
Non criticavo, e non ho mai criticato la politica perché è troppo facile farlo! Criticavo questi turisti mordi e fuggi che ci portano solo danni, casino e caos! Soldi molto pochi!
Noi, come è ovvio, non dobbiamo fare la guerra a tutti i turisti, altrimenti perdiamo un’opportunità economica straordinaria. Dobbiamo invece distinguere sulle varie classi di turismo e investire sul turismo di maggiore qualità (top e media) o su quello che soggiorna. Quando i turisti rimangono in città spendono di più, dormono negli alberghi, vanno nei ristoranti, spendono nei negozi …. insomma è un turismo più consapevole.
Ad esempio dico …. No a questi numerosi coreani da passeggio!
Chiaro?
Discorso lungo che ho cercato di sintetizzare nei vari aspetti!
Vedremo in futuro come è cosa poter fare … se i Cittadini lo consentiranno. Ovvio che l’obiettivo non è reprimere e basta, ma è quello di migliorare attraverso un organizzato cambiamento.