RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Spettabile Talepiano,

premetto che ancora non mi è chiaro (o forse mi è chiaro, ma preferisco fingere di non capire) perché un’opera che potrebbe e dovrebbe essere realizzata dal Comune e dallo stesso gestita per lasciare, almeno, che dei lauti introiti beneficino i cittadini sotto forma di riduzione della pressione fiscale, debba essere invece appannaggio di privati. Ma tant’è.

Sino a quando la classe dirigente sarà quella attuale è difficile anche sperare.

L’intervento di Raffaele Attardi ha colpito il cuore della questione.

L’opera, come progettata non è più adeguata alle esigenze attuali e future della città e rischia di essere addirittura dannosa. È passato troppo tempo da quando venne pensata, perché oggi appare evidente che se fosse stata nel frattempo realizzata, ci si sarebbe potuto ora concentrare su un suo logico completamento, ovvero la realizzazione di quelle ulteriori opere che integrandola la renderebbero effettivamente funzionale allo sviluppo sostenibile della città. L’opera allo stato manca di progettualità complessiva ed appare monca.

Come notato da Raffaele Attardi, la sua realizzazione recherà svantaggio alla mobilità cittadina, peggiorando le condizioni di vivibilità del paese, poiché recherà seco l’incremento del traffico su gomma, specie dei grossi bus, diretto al parcheggio Correale e, come è facile pronosticare, sarà paralisi totale su via Correale e via Rota senza, peraltro, alleggerire il traffico su Piazza Tasso e via Luigi De Maio ove proseguirà il via vai incessante dei van e dei minibus.

Quale l’alternativa?

Penso ad una idea che affacciamo già agli inizi degli anni ’90, ovvero al collegamento completo in sotterranea della zona portuale con l’area del terminal di parcheggio di via S. Renato, ovvero al completamento dell’opera in questione con la realizzazione di un camminamento sotterraneo, su tappeto, che colleghi il parcheggio Correale con la stazione e questa con il terminal di San Renato.

Questa mi appare come una soluzione tesa ad eliminare l’afflusso dei bus al centro, anche di quelli delle comitive gitanti agevolando nel contempo il deflusso degli arrivi su rotaia.

Una chiosa finale mi ricollega alla parte iniziale dell’intervento, il camminamento in sotterranea per la stazione e per il terminal non potrebbe, ovviamente, essere a pagamento ed è questo un altro motivo per cui il Comune dovrebbe realizzare e gestire in proprio il collegamento Porto/Correale, perché potrebbe destinare gli introiti anche al detto completamento.

Concludo affermando che non è, comunque, pensabile alcuno sviluppo sostenibile della città e della Penisola se non si affronta e risolve la “vera questione” quella della limitazione del trasposto su gomma perché non è ipotizzabile un ampliamento della viabilità esistente mentre si può e si deve, con forza, pretendere che si potenzi il trasporto su ferro ovvero il raddoppio del binario e si favoriscano le vie del mare.

Grazie per l’ospitalità

avv. Antonio Maresca