Orientarsi nell’offerta culturale variopinta della Penisola sorrentina non è cosa semplice: per decidere dove andare, cosa vedere, chi incontrare, bisogna infatti ogni volta spogliarsi del pregiudizio: “speriamo che non sia la solita promozione del libro o disco da acquistare”, augurarsi che l’evento non coincida con un altro a cui vorresti comunque partecipare e, alla fine, andare con fiducia. Ed è lì la sorpresa. Perché, spesso, quello che avevi salutato come il “grande evento da non perdere” delude le tue aspettative e ciò che avevi bollato come “un po’ troppo local”  ti lascia a bocca aperta per la qualità e gli intenti sottesi.

E’ proprio ciò che mi è capitato con la mostra MANU FACTUM che, dal 10 aprile al 1° maggio, ha occupato i tre piani di Villa Fiorentino animandola di arte e artigianato. 70 artisti-artigiani chiusi solitamente nelle loro botteghe, modellatori di materiali tanto diversi, hanno deciso di rendersi visibili al variegato pubblico peninsulare: un pubblico trans-generazionale, fatto di turisti stranieri, di villeggianti, di ospiti di passaggio, di gente del luogo, che ha lasciato un feedback di grande meraviglia alla vista, tutta insieme, di opere di pittura, fotografia, oreficeria, ebanisteria, vetro, tufo, cartapesta, ricamo, lavori di arte presepiale e tanto, tantissimo altro.

Agli amici dell’Associazione PeninsulArt, organizzatrice dell’evento, Marcello Aversa presidente e curatore della mostra, in un messaggio nel loro gruppo whatsapp ha detto nel suo stile senza fronzoli: “la mostra è stata visitata da 13.797 persone. Sulle pagine Manufactum e Fondazione Sorrento ci sono state circa 140.000 visualizzazioni. Grazie a tutti e non perdiamoci di vista, chi vuole può continuare a seguire questo gruppo, magari esponendo anche idee e progetti  futuri. La pagina fb manufactum in Sorrento continuerà a essere attiva”. Cioè, Marcello dice: la porta si è aperta, sta a noi non farla chiudere. E noi ci contiamo.

A me piace molto quest’uso di Villa Fiorentino che si muove tra il grande evento internazionale e la valorizzazione di ciò che è locale, ed è bravo l’AD della Fondazione Sorrento, Gaetano Milano, che sa distinguere tra un evento-vetrina per il Turismo e le manifestazioni che promuovono la passione civile e culturale di un territorio esponendo e condividendo il valore dell’arte che lo rappresenta. Come a dire: Villa Fiorentino è un bene comune e, come tale, è prima di tutto dei cittadini per i quali va messo a disposizione.

D’altra parte, un passo importante in questo senso, lo aveva già fatto Peppino Cuomo destinando nel 2014 Villa Fiorentino, luogo tra i più eleganti della Città, alla scuola di Cesarano rimasta senza sede. “Siamo consapevoli dei disagi arrecati alla programmazione di mostre ed eventi” – dichiarò allora il sindaco Cuomo in un articolo di Corso Italia News“Non ultima la prestigiosa esposizione dedicata a Pablo Picasso la cui chiusura, nostro malgrado, dovrà a questo punto essere anticipata al 31 agosto. Ma la serenità dei nostri bambini e delle loro famiglie hanno la priorità. Il diritto allo studio è più importante di ogni altra qualsivoglia considerazione”. E ricordo bene i disegni dei bimbi attaccati alle finestre: erano il segno della vitalità di quel luogo, erano una continua mostra d’arte interattiva. Ma ricordo anche che non tutti apprezzarono: “La Villa in mano ai bambini! La ridurranno uno schifo!”. Così non fu e, personalmente, ritengo che quello sia stato un gesto-simbolo importantissimo, un modo per affermare che la scuola, per il valore che ha e il ruolo che riveste in una comunità, DEVE occupare il posto più bello di una città. Solo così, chi amministra esprime il proprio diritto di cittadinanza, quello dei suoi concittadini e l’amore per la propria terra.

La mostra Manu Factum è il segno che le risorse di una comunità possono ri-orientarsi verso progetti non temporanei ed effimeri che vivono di politica e destinati spesso a pseudo-èlite culturali, ma verso progetti radicati nella storia di un territorio e duraturi nel tempo. Un tempo necessario, senza il quale non può esistere la vera Cultura.

Perciò sapere che a Henri Matisse (la prossima mostra della Fondazione Sorrento dal 14 giugno al 20 ottobre) il testimone lo ha passato idealmente Ferdinando Corcione, ultimo Maestro traforatore della Penisola sorrentina che, nel suo laboratorio ricostruito al terzo piano di Villa Fiorentino per tutta la durata di Manu Factum, non si è mai stancato di raccontare con passione e mostrare ai visitatori il suo mestiere, è solo l’ennesima conferma che l’arte non ha confini né di tempo né di spazio e che la Cultura è partecipazione. Come la Libertà.

Vamos

                                                                                                          Mariella Nica