Un lungo esposto di 13 pagine è stato presentato dal WWF per fermare ciò che sta avvenendo alla Pineta delle Tore. In realtà si tratta di un’integrazione ad una precedente denuncia. Una integrazione fatta dopo aver visionato gli atti ed aver scoperto un passaggio che appare davvero incredibile.

In sintesi il disboscamento delle Tore inserite nel Sito ZSC denominato “Costiera amalfitana tra Nerano e Positano” – cod. IT8030006 è messo in atto grazie ai fondi stanziati da Città Metropolitana in virtù di due autorizzazioni rilasciate dalla Comunità Montana, a firma del Dr. Agr. Giuseppe Coppola con Prot. n. 426 del 13/02/2019 e Prot. n. 3/2020 del 06/02/2020. Delle due autorizzazioni, ammesso che la prima possa essere presa in considerazione in virtù dello Studio di Incidenza redatto dalla progettista responsabile Dott.ssa Katuscia Begliomini, dalle cui conclusioni emerge che l’intervento in progetto ha “effetti positivi sul sito” escludendo pertanto la “Valutazione di Incidenza” richiesta dalle norme di conservazione del sito, tuttavia appare assolutamente nulla la seconda autorizzazione rilasciata dalla Comunità Montana dopo il 30/12/19, ovvero dopo che la Regione Campania ha demandato (con D.G.R. n. 684 del 30/12/2019) le competenze per il rilascio dei Nulla Osta nei siti all’interno della Rete Natura 2000 all’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari. Parco a cui non è giunta mai nessuna richiesta come comunicato a codesta associazione con prot. 001820 del 30.09.20 a seguito di accesso agli atti!

Tuttavia non sarebbe l’unica anomalia denunciata dal rappresentante del WWF Claudio d’Esposito

…Nella prima autorizzazione rilasciata dalla Comunità Montana (del febbraio 2019) si prende atto che
“trattasi di taglio colturale da eseguire su un bosco danneggiato da vento…” e nella seconda autorizzazione (del febbraio 2020) che “trattasi di taglio straordinario di piante per causa di forza maggiore (taglio di piante morte in piedi, taglio di piante troncate in piedi, piante fortemente
inclinate, esbosco di piante già a terra)”A ben leggere non si fa mai riferimento a piante ancora
vive e vegete e dritte in piedi che pur si stanno abbattendo? Ma soprattutto, nel descrivere alberi morti o abbattuti dal vento, nelle due autorizzazioni rilasciate dalla Comunità Montana come pure nella Relazione d’Incidenza, non viene mai fatto riferimento all’area percorsa dalle fiamme dell’incendio verificatosi nel luglio 2017, oltre ad altre aree colpite da precedenti incendi verificatisi nel 2016, proprio dove si sta operando! La legge quadro sugli incendi boschivi (n. 353 del 21 novembre 2000) vieta per cinque anni interventi di rimboschimento con risorse finanziarie pubbliche sui soprassuoli percorsi dalle
fiamme. Proprio per intervenire su tali aree, tuttavia, sono stati richiesti finanziamenti alla Città
Metropolitana di Napoli, concessi per l’implementazione e sostituzione del patrimonio arboreo allo
scopo di combattere il riscaldamento globale causato dai cambiamenti climatici.

Insomma una vicenda su cui ci auguriamo venga fatta chiarezza e, soprattutto, prima che sia troppo tardi perché, come ha spiegato lo stesso d’Esposito

col pretesto di riqualificare il “polmone di verde”, hanno iniziato prima con l’eliminare gli alberi morti (e abbattuti dal vento nell’ottobre 2018) … poi sono passati a quelli in piedi ma giudicati “pericolosi”… poi a quelli “malati”… infine a quelli sani ma “brutti”. Dietro a tale nefasta operazione ci sono tanti soldi e un commercio di legname. Speriamo di riuscire a fermarli.