L’ampia hall dell’Hotel Flora ha fatto non poca fatica a contenere la folla accorsa alla presentazione di Sorrento Adesso, il movimento politico fondato solo pochi giorni fa dall’ex Assessore Massimo Coppola. Qualcuno ha provato a contare.

Trecento?

Quattrocento?

Forse anche di più; tra regolari, curiosi ed infiltrati. Tanti cittadini, molti giovani. Estrazioni sociali e “territoriali” diverse, ma soprattutto pochi politici, quanto meno in auge, a dimostrazione che Coppola in questi anni ha visto crescere in maniera esponenziale il suo seguito.

Insomma se quella di stasera voleva essere una prova di muscoli lo è stata per davvero ed anche da far paura. Per il resto il commento, però, potrebbe anche chiudersi qui; perché la Sorrento Adesso di Massimo Coppola parte con un antitetico dopo.

Dopo Natale, certamente dopo stasera, dopo il…

…Questo sono io, fatemi vedere voi quanto valete…

…simbolicamente urlato da Coppola.

E’ forse in quest’ottica che potrebbe esser letto il leit-motiv dell’happening.

Pace e bene e tanti auguri.

Nessuna polemica, nessuna fuga in avanti. Niente di niente, una convention “nichilista”, nell’accezione letterale e non filosofica del termine.

Per la cronaca  a prendere la parola, dopo la presentazione affidata a Paolo Pane, sono stati nell’ordine: l’avvocato Pietro Venanzio; Silvana Villanova, moglie del vice-questore Vinciguerra; l’avvocato Filomena Cappiello, il dottor Carlo Alfaro, l’imprenditore Gaetano Mauro, il rappresentante del Forum dei Giovani Antonino Apreda, la Consigliera comunale Desireè Ioviero e per finire il leader: Massimo Coppola. Emozionato e con il freno a mano più che tirato, parte citando Martin Luther King e la sua parafrasi della scala.

Quello di stasera è solo il primo step, ci fa sapere, presto verranno gli altri. E poi ancora che non c’è alcuna ricetta magica, il percorso si costruisce insieme, senza preclusione, ma dando priorità ai cittadini. Tra il folto pubblico a fare da cornice ci sono gli ex assessori Federico Gargiulo e Luigi Gargiulo, ma anche Rosario Fiorentino, Mariano Russo, Antonino Acampora. Stranamente defilato anche Eduardo Fiorentino, benché tutti si aspettassero un suo intervento.

Quasi a fine gara arrivano a buttare l’incenso anche il Consigliere di opposizione Paolo Esposito e l’esponente della Lega Mario Mormone.

Dal’Hotel Flora è davvero tutto a voi la linea, anzi no, un’ultima curiosità.

Nel simbolo di Sorrento Adesso figura in primo piano l’immagine stilizzata ma più che nitida di Sant’Antonino, il Santo Patrono della Città. L’articolo 30 della legge n. 570, datata addirittura 1960, vieterebbe l’uso di simboli religiosi. Una norma desueta, non sempre applicata, ma tornata in auge proprio alle comunali della primavera scorsa, quando in molti Comuni d’Italia dovettero fare corse last-minute per correggere i simboli e far sparire croci e campanili per evitare ricusazioni.

Chissà in questo caso come andrà a finire.