In questi giorni stiamo assistendo ad una cosa inedita in città, davvero mai vista.

Cittadini (molto pochi), studenti (tanti) che chiedono le dimissioni di un assessore.

Inedita perché sono tantissimi anni che non assistiamo a sussulti di orgoglio da parte dei cittadini, eppure le occasioni ci sono state, ne sto a ricordare solo due.

Su tutte la mancata costituzione come parte civile nel processo sulla tragedia del Primo maggio e il poco simpatico sondaggio sul gradimento dei migranti che fece scatenare il peggio di chi non gradisce la loro presenza in città, ma ci sono state molte altre occasioni.

Qualcosa però è cambiato, abbiamo assistito alla sacrosanta e giusta protesta degli studenti, che ieri, durante lo sciopero per i diritti delle donne (sciopero a cui hanno aderito ben 70 nazioni) e per i diritti degli studenti, hanno chiesto in piazza le dimissioni dell’assessore alle politiche giovanili. Il motivo scatenante lo potete leggere qui.

La replica dell’assessore invece la potete leggere qui.

Sono scene davvero inedite, siamo in una città dove da troppo tempo si lascia passare sempre tutto.

Esiste un precedente recentissimo con gli studenti, occuparono la sala consiliare del Comune per richiedere spazi aggregativi all’aperto, anche in quel caso l’attenzione delle istituzioni è stata sconcertante. Il Sindaco non li volle ricevere perché il Collettivo Studentesco non è una associazione riconosciuta dal Comune.

Perché le nostre istituzioni non si aprono al dialogo con gli studenti?

Perché non si confrontano con il futuro della città e della Penisola?

Anche in quel caso, salvo rarissime eccezioni, gli studenti sono rimasti soli contro le istituzioni che non dimostrano di essere all’altezza del loro compiti, che comprendono l’ascoltare e risolvere le istanze legittime dei cittadini.

C’è da aggiungere una cosa grave, il comportamento della stampa locale, che sembra nascondere maldestramente o ammorbidire una parte delle notizie scomode per l’Amministrazione comunale.

Nel caso dello sciopero di ieri in cui si chiedevano anche le dimissioni dell’assessore: una testata ha pubblicato una galleria fotografica in cui non vi è traccia dello striscione con le richieste di dimissioni; un’altra ha pubblicato un articolo in cui si parlava del fatto, comprese le dimissioni, ma dopo poco tempo l’articolo è sparito, non è più raggiungibile.

Per questo vorrei fare appello a tutti quelli che hanno senso civico e senso della collettività. Non lasciamo questi ragazzi soli, loro riconoscono ciò che noi adulti non riconosciamo più da tantissimo tempo.

Il senso delle istituzioni.

Il senso del servizio al cittadino.

L’ascolto e la libertà delle opinioni.

Dovremmo stare tutti con Raffaele e con tutti gli studenti come lui che tengono la testa alta, che vogliono essere ascoltati e vogliono contare nella vita della nostra Penisola, migliorando il senso di appartenenza ad una collettività e per il bene comune.

Forza ragazzi!

Mimmo Calderaro