Cari amici lettori,
In questi mesi abbiamo cercato di seguire l’andamento delle squadre più rappresentative, abbiamo provato a dare risalto ai risultati raggiunti più importanti. Ultimamente abbiamo dato ascolto a tante voci sportive della Penisola Sorrentina: allenatori, dirigenti o semplici appassionati.

Tanti sono stati i temi toccati, le idee condivise, dalla necessità di avere strutture nuove e migliori a disposizione al desiderio di elevare il livello agonistico delle attività, dalla volontà di non trascurare l’aspetto sociale che la pratica sportiva porta in se al rapporto da migliorare con le istituzioni scolastiche.

C’è stato un pianto comune circa le difficoltà a reperire risorse economiche, ma tutti hanno palesato anche una certa “reticenza” al volersi aprire a collaborazioni per superare questa ed altre problematiche.

Visto il momento ho pensato di scrivere una letterina a Babbo Natale un po’ diversa. Un’interpretazione dei desideri di tanti appassionati siano essi cestisti, pallavolisti, ginnasti o incalliti calciofili.

 

Caro Babbo Natale,
Tu che in questi giorni puoi tutto riusciresti a far arrivare un messaggio agli amministratori delle città della nostra amata Penisola Sorrentina?

Sarebbe importante che tu riuscissi loro a far capire il valore sociale che lo Sport può avere in una comunità. Migliora lo stato di salute, aiuta a relazionarsi meglio, allena a saper vincere e perdere, trasmette emozioni e crea condivisione.

Siccome da queste parti, però, siamo un po’ superficiali su certi aspetti ti consiglio di sensibilizzarli facendo capire che lo Sport potrebbe diventare anche un ottimo volano turistico e potrebbe esser un modo per destagionalizzare questo settore creando nuove occasioni di lavoro e guadagno.

Se riuscissi in tale intento, tuttavia, non dimenticarti di spiegar loro che per praticarlo c’è bisogno di luoghi idonei.

Sarebbe opportuno, quindi, avere uno stadio degno, un palazzetto dello sport, una piscina di pubblico accesso, spazi all’aperto per giocare liberamente.

La normalità sarebbe dotare ogni Comune di questi impianti. Siccome mi sembra un’utopia, mi accontenterei che riuscissi a far sedere ad un tavolo la classe dirigente peninsulare affinché riesca a ragionare per una volta in maniera unitaria, solidale e decida di pianificare lungo il territorio che va da Vico Equense a Massalubrense la costruzione di queste strutture. Trovandoti al tavolo rimembra loro di migliorare la situazione di quelle esistenti, perché nel 2018 non si può vedere un palazzetto allagato per due gocce di pioggia, non si può rimanere stecchiti dal freddo per l’assenza di un impianto di riscaldamento oppure parcheggiare a due chilometri di distanza per assistere ad una partita.

Dopo aver fatto questa ambasceria puoi fare un giretto presso gli istituti scolastici per parlare con dirigenti ed insegnanti. Ad alcuni non è ancora molto chiaro che il nemico da sconfiggere al giorno di oggi è la sedentarietà, l’isolamento, la vita virtuale, mentre fare pratica sportiva allena il corpo, ma soprattutto la mente. Aiuta a crescere in maniera sana, favorisce la relazione e l’integrazione.

Le attività sportive dovrebbero esser stimolate non osteggiate.

Visto che hai origini laiche sara’ più facile per te fare un breve passaggio anche in qualche parrocchia e spiegare che quando il sabato un ragazzo salta un giorno di catechismo perché deve giocare una partita con la sua squadra, non sta compiendo un peccato, ma sta rispondendo in maniera responsabile ad un impegno assunto in rispetto dei suoi compagni con i quali condivide un obiettivo, nutre un sogno.

Sai Babbo Natale sarebbe bello che nella nostra Penisola Sorrentina, così viva e laboriosa in estate per l’arrivo di tanti forestieri, ci fosse qualcosa che svegliasse invece dall’apatia, dal torpore il popolo residente negli altri periodi dell’anno. Quanto sarebbe bello avere delle squadre di calcio, basket, pallavolo che partecipassero a campionati nazionali e girassero l’Italia rappresentando la nostra comunità ed il territorio con orgoglio ed onore? La partita diventerebbe un appuntamento fisso nel fine settimana, lo stadio ed il palazzetto un luogo sano di ritrovo per amici e famiglie.

Quanto ne beneficerebbe la comunità? Penso un valore imponderabile.

I tanti bambini, ragazzi che praticano sport così avrebbero un sogno da coltivare, una meta da raggiungere.

Sai Babbo Natale credo si riuscirebbe ad abbattere in gran percentuale la “mortalità’ sportiva” che si ha nel periodo adolescenziale quando avviene il passaggio dall’attività di base a quella agonistica. Ci ritroveremmo meno ragazzi per strada e palestre più zeppe con buona pace dei genitori che avrebbero meno ansie e sarebbero più sereni.

Caro Babbo Natale, credo sia opportuno anche un passaggio dai vari dirigenti delle nostre società sportive. Tutti lamentano l’assenza di strutture, la mancanza di fondi, la difficoltà a reclutare ragazzi e fare campionati agonistici di rilievo, ma poi piuttosto che collaborare preferiscono litigare, ti sembra logico?

A Natale siamo tutti più buoni, magari se fossi tu a fare un passaggio potresti convincerli che partecipare assieme ad altri alla cura di un grande giardino fiorente potrebbe essere più gratificante che crescer in solitario un minuscolo orticello spelacchiato.

Sai Babbo Natale penso che se ci fosse un progetto polisportivo serio che coinvolgesse l’intero territorio il tessuto economico della nostra ricca comunità risponderebbe presente superando anche le difficoltà di carattere economico.

In quanti caro Babbo Natale farebbero a gara per figurare in uno stadio pieno di 5000 persone festanti per una partita di calcio? Quanti vorrebbero la loro pubblicità in primo piano in un palazzetto caldo e colmo di entusiasmo con bambini pronti ad entrare in campo negli intervalli delle gare di basket e volley? Quanti vorrebbero affiancare il loro marchio ad atleti capaci di emergere negli sport individuali?

Io penso un bel po’ ma se proprio vogliamo concederci il dubbio caro Babbo Natale fatti un giro pure da chi ha possibilità di finanziamento e spiega loro che aiutare chi fa sport a crescere può dare grandi soddisfazioni umane oltre che ritorni gratificanti di immagine.

E’ vero Babbo Natale il giro è lungo e ci sono un bel po di richieste, ma sai noi sportivi rimaniamo sempre un po’ bambini nell’animo, ci piace giocare, sognare, vogliamo superare i nostri limiti e ci esaltiamo per le imprese straordinarie. Caro Babbo Natale, dunque, accontentaci e rendi ordinario, normale tutto ciò che nel nostro paese diventa invece eccezionale.

P.s. Caro Babbo Natale, recapita anche una letterina speciale di ringraziamento a tutti i lettori. Porta loro gli Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Cinque minuti di tempo per una lettura possono esser niente o tanto a seconda dei punti di vista, per me hanno un valore immenso. Grazie.

Massimo Costagliola di Fiore