Alla fine, prima o poi arriva anche quel giorno.

Quello in cui ti rendi conto che sei una disordinata perfetta e realizzi che hai trascurato troppo la  casa, l’hai abbandonata agli strati di polvere ed agli accumuli di oggetti  inutili ed ingombranti.

Ti guardi intorno e ti accorgi ogni stanza necessiterebbe con urgenza di un restyling  e di una riordinata generale.

 

E chissà perché, quando maturi queste considerazioni, il tutto coincide con una fase di esigenza riorganizzativa  della tua vita e dei tuoi pensieri. Perché anche in questo caso, hai il primato di disordinata perfetta.

Sarà  vero allora che mettendo ordine nei tuoi spazi è come se provassi a fare ordine anche dentro di te?

Forse è proprio così.

Fatto sta che da due giorni a questa parte, stufa delle condizioni indecenti in cui riversa la mia abitazione, ho deciso di darle una sistemata.

Niente di troppo pretenzioso, una cosa alla buona, la cosiddetta “lavata di faccia”. Perché per fare bene il tutto, servirebbe un tempo di gran lunga superiore a quello che ho a disposizione io.

Ormai sono  diverse settimane che la signora Titina se ne è andata.

Da allora non ho nemmeno provato a trovare un’altra collaboratrice per le pulizie.

Un po’ perché non ho genio né di spargere voce, né di valutare chi scegliere, visto che difficilmente si potrà trovare una degna sostituzione della mitica signora Titina.

E poi ho deciso di provare a cavarmela da me, di mettermi alla prova anche nella gestione totale della casa. In fondo per i prossimi mesi ho meno impegni lavorativi e dovrei riuscire ad avere la situazione sotto controllo.

Già, dovrei.

Di fatto non c’è proprio niente sotto controllo.

Il disordine ha preso il sopravvento, nei miei spazi, come nei miei pensieri.

Ebbene, ordine sia. Almeno per gli spazi. Poi per la riorganizzazione dei pensieri si vedrà.

Per adesso penserò a sistemare casa.

Iniziare è fondamentale, “Chi comincia è a metà dell’opera“, i detti antichi non sbagliano mai.

Prima mossa: musica di sottofondo a tutto volume. Scelgo una frequenza radio grintosa per un pieno di carica ed energia.

Seconda mossa: procurarsi buste e scatoloni per riempirli di quanto dovrà essere buttato.

Tutto quello che non serve deve andar via da casa mia. I cimeli impolverati, le sciarpe che non indosso più, i cd ormai inascoltati da anni, le torce mal funzionanti, i cellulari di vecchia generazione.

E poi pulire, pulire, pulire.

Una faticaccia.

Ho iniziato da due giorni e più vado avanti, più mi accorgo che c’è ancora un gran da fare.

Ma la casa ne aveva davvero bisogno, mentre io avevo bisogno di far evadere la mente, troppo impigliata in un’ingarbugliata matassa di pensieri.

Mi sono data alle pulizie per distrarmi da tutti questi pensieri, ecco.

Ma come  si fa  a dare una riorganizzazione alla confusione di idee e riflessioni che negli ultimi tempi ha preso sempre più sopravvento?

Non lo so. Pulire e sistemare, però, mi tiene impegnata, mi distrae e in qualche modo mi rilassa.

Quindi ben venga.

Magari funzionerà come buon auspicio anche per l’ordine interiore …

Maelka