Le scuole restano aperte.

Sono state queste le parole che in tanti aspettavano uscissero dall’incontro tenuto ieri dai Sindaci dalla Penisola sorrentina. E sono state queste le parole che alla fine realmente sono uscite.

Le scuole restano aperte.

Quello che nessuno ha aggiunto, però, è che questo vale oggi, ma non è detto che varrà domani. Dipende soprattutto da noi che lo vogliamo fortemente, da noi che ci crediamo. Genitori, insegnanti e, in particolar modo, i bambini. Non aspettiamoci sconti o favori.

Alla prima utile ci puniranno. Stiamo puntati.

Chi ci punirà?

Coloro che vogliono chiudere e non mi riferisco tanto al Sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino. Lui in questo momento è solo uno strumento. Per questo ho volutamente usato il plurale.

No.

Dietro di lui si nascondono in tanti. Una sorta di lobby trasversale. Una lobby mista che in realtà non punta solo alla chiusura delle scuole.

Vorrebbe di più.  Vorrebbe tornare ai tempi della primavera. Vorrebbe tornare al lockdown.

Al tutti dentro. 

Perché?

Perché stavano meglio. La gran parte di loro faticava di meno e guadagnava lo stesso. La gran parte di loro in quel periodo credeva anche di aver acquistato un po’ di potere. Si sentiva importante. Ora si sente vacillare nella quasi normalità. Una normalità che a loro non garba.

Diciamoci la verità la gran parte di loro è anche un po’ sfigata.

Sfigata, ma da ieri anche arrabbiata. Incattivita e persino subdola.

Questi stanno veramente gufando. Stanno facendo riti vodoo. Stanno con le bamboline in mano. Non vedono l’ora che ci scappi il contagio a scuola, per poter dire:

Avete visto: avevamo ragione noi. Ora chiudiamo tutto.

E’ con le scuole che ce l’hanno, perché sanno che altrove non possono. Oltre ad essere sfigati loro sono anche cagoni. Sanno che se attaccano altri settori, settori dove si creano disagi economici, scoppia la guerra.

Con la scuola no.

I bambini sono indifesi e per giunta non votano nemmeno. Agli insegnanti in fondo risulta anche comodo starsene a casa e prendere i dindini lo stesso. I genitori sono ora più che mai impegnati a vedere come tirare avanti la carretta.

La scuola appare insomma una cittadella senza mura e senza arcieri a difesa. Un facile bottino.

Invece non è stato così.

I bambini hanno motivato i loro insegnanti ed i loro genitori. Hanno fatto una guerriglia peggio dei viet cong ad Hamburger hill. Gli hanno fatto il mazzo.

Ora però sarebbe sbagliato, sarebbe un errore fatale spaparanzarsi sugli allori. Bisogna raddoppiare gli sforzi. Restare intruppati.

Mascherine, distanziamenti, igiene e tutte quelle fottute regole che tengono lontano il maledetto virus dovranno essere rispettate al massimo. Anzi dobbiamo inventarcene anche qualcuna in più, qualcuna non prevista nemmeno nel protocollo.

Non dobbiamo permettere che nessun contagio avvenga nelle scuole o nelle adiacenze nelle scuole. Ce la farebbero pagare cara e, una volta crollata la scuola, punteranno al resto.

Questi non si fermano, soffieranno sul vento della paura per fare breccia.

Vogliono il lockdown e noi non glielo concederemo, perché noi vogliamo vivere e vogliamo continuare a far vivere i nostri figli.

Johnny Pollio